In attesa dell'udienza di convalida, le due donne restano rinchiuse al Pagliarelli. Obbligo di presentazione invece per loro fratello che, il giorno dell'aggressione, avrebbe filmato col cellulare il diverbio, poi degenerato, rifiutandosi di consegnare tutto ai militari
Tentano di uccidere i vicini dopo un litigio Arrestate due sorelle a San Giuseppe Jato
Marito e moglie feriti dopo una lite tra vicini degenerata in violenza a San Giuseppe Jato. Lui ferito al braccio e curato dalla guardia medica, lei invece ferita al volto di striscio dai pallini esplosi da una pistola ad aria compressa dovrà adesso essere sottoposta al Civico, dov’è ricoverata, a un’intervento chirurgico per rimuovere alcune schegge. Ad aggredirli, al culmine dell’ennesima lite per futili mutili, una vicina di casa (R.M.L.C.) che, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, incitata dalla sorella (M.P.L.C.), avrebbe esploso dalla propria abitazione diversi colpi contro i due coniugi. Colte in flagranza, entrambe sono state arrestate con l’accusa di tentato omicidio.
Nella loro casa, durante la perquisizione, sono state rinvenute anche altre armi oltre alla pistola ad aria compressa usata per aggredire la coppia di vicini: una carabina, anche questa ad aria compressa, una balestra con dei dardi ad alto potenziale offensivo e un dissuasore elettronico ad alto voltaggio. Al contempo, è stato arrestato anche il fratello (S.L.C.) delle due donne condotte adesso al Pagliarelli, con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo infatti si era rifiutato di fornire ai militari i filmati che aveva lui stesso registrato con il suo cellulare, immortalando alcune fasi dell’acceso diverbio tra le sorelle e i vicini, degenerato poi nel tentato omicidio, inveendo verbalmente e fisicamente contro i carabinieri. Giudicato per direttissima, è stato sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, mentre le sue sorelle resteranno in carcere in attesa dell’udienza di convalida del gip del tribunale di Palermo.