Dopo più di cento giorni ha piovuto nel territorio di Enna. È successo ieri pomeriggio, quando un violento temporale si è abbattuto nella zona tra Enna e Pergusa, che è una sua frazione. Le piogge di ieri pomeriggio hanno provocato cadute di alberi, presenza di massi sul manto stradale e allagamenti. La piscina comunale di Enna – composta da due vasche scoperte – è stata chiusa, perché proprio nella strada che porta alla struttura l’acqua ha raggiunto un’altezza che andava tra gli 80 centimetri e il metro.
È stato necessario l’intervento delle idrovore dei vigili del fuoco per liberare la zona e per mettere in sicurezza le circa 40 persone che si trovavano nelle piscine e che erano rimaste bloccate dentro la struttura. Sul posto anche i volontari della protezione civile. Il Comune ha disposto la temporanea chiusura delle piscine scoperte, così da consentire gli interventi di riparazione e il ripristino delle condizioni di balneabilità dell’acqua. Su diverse strade dell’Ennese i vigili del fuoco hanno soccorso automobilisti rimasti bloccati dal fango che si è riversato sulle strade.
Se si esclude la breve precipitazione di tre giorni fa, a Enna non pioveva da più di tre mesi; così come a Pergusa, località nella quale la pioggia è arrivata solo ieri. Le precipitazioni delle scorse ore hanno contribuito anche a far raccogliere una discreta quantità d’acqua nel lago di Pergusa, che in questi mesi si è quasi completamente prosciugato a causa della siccità. Ma si sbaglierebbe se si cantasse vittoria. Legambiente Enna spiega sui suoi social che «la condizione dei canali è stata tale da non consentire il normale e veloce deflusso delle acque verso il lago, creando un vero è proprio accumulo alluvionale». Secondo l’associazione ambientalista, se ci fossero le infrastrutture adeguate, il lago potrebbe tornare a riempirsi in tempi non troppo lunghi. «Il sistema di canalizzazione va interamente riveduto – scrive Legambiente Enna su Facebook – Va assicurata la sua quotidiana manutenzione e, soprattutto, l’intero sistema va monitorato».
Dello stesso avviso è il geologo Francesco Paolo Patrinicola, che a Enna Live ha detto: «Se tutte le opere idrauliche dell’intero bacino idrogeologico fossero state pulite, tanto da portare subito al lago le acque cadute, la quantità di acqua lo avrebbe riempito fino a lambire o avvicinarsi al muro che lo divide dall’Autodromo». Le immagini scattate e poi pubblicate sui social da molte persone «mostrano un totale stato di abbandono e di intasamento di dette opere idrauliche – conclude Patrinicolo, che da anni studia il bacino di Pergusa – In queste gravissime condizioni il lago non potrà mai sopravvivere».
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