Telecolor: continua la lotta contro il licenziamento

L’annunciato “smantellamento” di Telecolor, storica emittente televisiva catanese che da qualche anno è aggregata all’impero mediatico di Mario Ciancio (il più grande editore del Sud Italia) ha scosso profondamente l’opinione pubblica ed il mondo giornalistico. E’ il caso di ricordare che quello che per i giornalisti di Telecolor è considerato un brutale ed ingiustificato taglio di 9 affermati professionisti del campo dell’informazione  non riguarda solo la redazione, ma coinvolge anche  2 addetti alla programmazione, 1 addetto amministrativo, 3 tecnici e 1 centralinista.

 

Nei giorni precedenti i giornalisti della nota redazione di via Francesco Crispi hanno avviato dure iniziative di protesta sfociate nel comunicato da noi proposto qualche giorno fa in cui sottolineano non solo l’infondatezza del provvedimento del magnate della televisione siciliana ma anche tutta la loro disapprovazione a tal riguardo.

 

Leggi il comunicato dei giornalisti

 

L’azienda ha naturalmente  replicato con un comunicato istituzionale, proponendo un comitato di garanti:

 

La direzione di Telecolor Spa informa in una nota che «in conseguenza della gravissima crisi economica in cui versa l’azienda, è stata avviata una ristrutturazione complessiva della società. La crisi strutturale dell’azienda ha determinato sistematiche perdite di gestione che, essendo generate da uno squilibrio nell’attività ordinaria piuttosto che da eventi contingenti, possono mettere in serio pericolo la sopravvivenza della società». Nel comunicato si sostiene che «dopo ben quattro mesi di trattative informali tese a trovare soluzioni alternative ai paventati licenziamenti, e nonostante la manifesta disponibilità dell’azienda di accettare eventuali proposte di riduzione di orario», l’azienda «è stata costretta ad avviare una procedura che fissa i termini entro i quali si può ancora arrivare a proprio avviso ad una pacifica soluzione della controversia».

 

Nella nota si sottolinea inoltre dissenso «dalla fantasiosa ricostruzione dei fatti aziendali nel comunicato della redazione» e «nel confermare e ribadire l’assoluta indipendenza dalla redazione» si annuncia l’istituzione di un «Comitato di garanti» che affiancando l’editore «concordi con il direttore della redazione di Telecolor la linea politico-editoriale». A far parte del comitato sono stati invitati i rappresentanti sindacali territoriali della provincia di Catania di Cgil, Cisl, Uil, Unionquadri e Associazione siciliana della Stampa e i rappresentanti delle maggiori forze politiche, come Enzo Bianco, Anna Finocchiaro, Raffaele Lombardo, Enzo Trantino, Guido Ziccone. «Si ritiene che l’istituzione dell’organo di garanzia chiarisca in maniera inequivocabile che gli interventi di prossima adozione hanno come unica finalità la sopravvivenza della società e la contestuale salvaguardia di quel patrimonio di informazione indipendente che ha sempre contraddistinto Telecolor».

 

Queste risultano essere le argomentazioni delle due parti in causa mentre giungono da ogni ambito sociale, politico e civile messaggi di solidarietà a sostegno della redazione di Telecolor. Le segreterie provinciali di CGIl e CISL, il Sindaco di Catania, il Gruppo Uffici Stampa della Fnsi, i colleghi dello stesso gruppo editoriale, cioè ‘La Sicilia’ e ‘Antenna Sicilia’, la redazione della Rai siciliana, noti parlamentari dei vari partiti politici hanno sollevato il caso su scala nazionale. Infine i numerossissimi telespettatori, che da quasi trenta anni seguono l’emittente, hanno espresso in questi giorni il loro totale sostegno nei confronti dei giornalisti e tecnici che stanno vivendo questa preoccupante vicenda.

 

Nelle prossime settimane i giornalisti di Telecolor dovrebbero avere un incontro con l’azienda nel tentativo di trovare un accordo. Ciò che i giornalisti ed in particolar modo l’opinione pubblica spera è che in sede decisionale venga attribuita la giusta importanza all’informazione e alla sua funzionale centralità.

Leandra Trapani

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