Tecnis, dal ministero ok a cassa integrazione Rimane il nodo delle istanze di pignoramento

È stata sbloccata la cassa integrazione straordinaria per i lavoratori Tecnis. La decisione è stata comunicata questo pomeriggio dal ministero dello Sviluppo economico nel corso di una riunione alla quale hanno partecipato Saverio Ruperto, l’amministratore giudiziario dell’impresa edile catanese – da tempo in crisi e di recente sequestrata per mafia – e i rappresentanti locali e nazionali dei sindacati Cgil, Cisl e Uil. Sul tavolo anche il delicato argomento delle forniture. Due imprese creditrici hanno presentato istanza di pignoramento per conto terzi in quasi tutti i cantieri italiani, anche in quelli catanesi. 

«C’è soddisfazione per quanto venuto fuori dall’incontro – dice Giovanni Pistorìo, segretario generale della Fillea Cgil di Catania – l’azienda ha promesso di mantenere la continuità aziendale attraverso l’esecuzione dei lavori e il rispetto delle scadenze». Ma la strada non pare ancora in discesa. Gli stipendi dei lavoratori, da marzo, vengono pagati puntualmente. Gli arretrati di gennaio e febbraio saranno rateizzati. Proprio oggi è stato dato il via libera, dal ministero, all’erogazione della cassa integrazione straordinaria per tutti gli occupati Tecnis, ma non ancora per quelli delle consortili collegate. Resta l’attesa per lo sblocco della cassa edile a favore degli operai dell’ospedale San Marco.

L’aspetto più delicato è l’arrivo nei cantieri delle materie prime per la costruzione. Ruperto ha assicurato che i debiti correnti saranno onorati, e punta a trovare un accordo perché siano le stazioni appaltanti a occuparsene. Mentre riguardo a quelli passati – qualora il fornitore fosse ritenuto strategico – si è detto che dietro autorizzazione del Tribunale potranno essere pagati fino a un massimo del 30 per cento del totale. Due imprese creditrici però, hanno già avanzato istanza di pignoramento per conto terzi. In attesa che il Tribunale si esprima sulla questione, Tecnis temporeggia nell’incassare circa otto milioni di euro – di stato di avanzamento dei lavori – che altrimenti dovrebbe in parte impiegare per onorare il debito.

La somma sarebbe un’importante iniezione di liquidità per l’impresa, che continua a non avere grande sostegno dagli istituti di credito. «Le banche restano un interlocutore strategico, ma la società, attraverso una gestione oculata delle risorse può mantenersi in equilibrio da sola», commenta Pistorìo. Fiducia data dal fatto «che tutti i profitti derivanti dall’avanzamento dei lavori, nei singoli cantieri, vengono utilizzati per alimentare quella stessa opera»: pagare i lavoratori, i fornitori e gli altri oneri. I sindacati, oltre allo sblocco della cassa integrazione straordinaria per le aziende collegate a Tecnis, attendono anche la revoca dell’interdittiva antimafia per la società Sintec, che fa parte del complesso aziendale con a capo l’impresa prima nelle mani di Mimmo Costanzo e Concetto Bosco Lo Giudice


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