Teatro Stabile, Anfuso nuovo direttore artistico Comune aveva sfiduciato il suo predecessore

Giovanni Anfuso è il nuovo direttore artistico del teatro Stabile di Catania. L’ufficialità della nomina è arrivata ieri, a tarda notte. «È stato scelto, concordemente tra soci e consiglio di amministrazione, non solo per le sue qualità artistiche ma sopratutto perché ha dimostrato, a partire dalla brillante guida del progetto IArt, ottime qualità manageriali», commentano il sindaco Enzo Bianco e l’assessore regionale al Turismo Anthony Barbagallo.

La decisione segna la fine di un periodo in cui l’assetto organizzativo dell’ente ha sofferto numerosi scossoni. A partire dalla lettera di addio del presidente Nino Milazzo, per proseguire con la richiesta di dimissioni da parte del Comune al precedente direttore artistico Giuseppe Dipasquale, e ancora con le polemiche seguite al rinnovo del cda. Lo stesso consiglio che ha incaricato Anfuso della conduzione artistica del teatro – alla quale concorrevano anche Vincenzo Pirrotta, Moni Ovadia, Filippo Arriva -, i cui lavoratori lamentano da tempo condizioni economiche precarie. «Siamo i primi a chiedere ad Anfuso di circondarsi di artisti di primo piano – aggiungono sindaco e assessore – Le istituzioni regionali e cittadine lavoreranno insieme al cda e al nuovo direttore per il teatro catanese».

Nato a Catania nel 1963, già direttore artistico del teatro Antico di Segesta, Anfuso si forma a Roma. Studia all’Accademia d’arte drammatica e inizia il suo percorso di avvicinamento alla regia teatrale come assistente di professionisti del calibro di Giorgio Strehler, Lamberto Puggelli, Glauco Mauri. Il momento più prestigioso della prima fase della sua carriera è la rappresentazione di Faust al teatro Piccolo di Milano. Debutta nell’opera collaborando ad Otello e poi a Cavalleria Rusticana, Rigoletto. Completata la gavetta dirige in prima persona Gli innamoratiInterrogatorio di Maria, Tales colorate come pure Non si sa venire e L’uomo, la bestia e la virtù di Pirandello. Lavora per TaoArte nel 1999 e per il Festival Segesta nel 2000.

Gli anni seguenti lo vedono impegnato anche all’estero: Francia, Belgio, Germania, Argentina e Uruguay. Porta in giro Mercator di Plauto, di Molière, Le intellettuali e ‘A vilanza di Pirandello e Martoglio. Nel 2003 il ritorno in grande stile al teatro Stabile di Catania, dove aveva mosso i suoi primi passi nel mondo teatrale: apre la stagione con Questa terra diventerà bellissima. Il suo nome tornerà più volte, da allora, sulle locandine di via Giuseppe Fava. Nel 2005 mette in scena Il Barbiere di Siviglia, nel 2011 L’avventura di Ernesto, nel 2014 Foemina Ridens di Pippo Fava. In passato ha lavorato anche per il Circuito Teatrale Siciliano con L’inganni d’amore e per il teatro Bellini, con L’Elisir d’amore di Donizetti, Tosca di Puccini e più di recente con la Bohème. Due anni fa viene nominato direttore artistico di IArt, un ente impegnato nella diffusione artistica dell’arte contemporanea in Sicilia.


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