Protestano i cittadini che saranno costretti a rifare la fila un'altra volta per pagare i tributi locali. «Io sono qui per un errore fatto dal Comune nel modello f24 – spiega Carmelo, 69 anni – e nonostante un'attesa di ore, non so nemmeno se riuscirò ad entrare»
Tari, Tasi e Imu, è caos all’ufficio tributi «Solo 100 persone servite in un pomeriggio»
Piazza Giulio Cesare 6, uffici settore Tributi. Presi d’assalto dal 16 dicembre, perché è qui che i contribuenti devono pagare la Tari, la tassa per la spazzatura, oltre ai saldi di Imu e Tasi, i cui termini per il pagamento sono scaduti due giorni fa, ma i ritardatari che intendono mettersi in regola possono ovviamente farlo. E prima lo fanno meglio è per evitare di incorrere sanzioni salatissime con more che vanno dal 3,5 al 30 per cento. Centinaia le persone in coda ieri dalle 15, in attesa di entrare. Il ricevimento al pubblico terminava alle 17.30, «ma – hanno raccontato Meridionews i malcapitati – ci è stato detto chiaramente da chi chiamava l’appello, che non avrebbero fatto entrare più di 100 persone, tutti gli altri quindi potevano andare a casa e tornare domani».
La signora Maria abita da tutt’altra parte della città. «Io arrivo da Sferracavallo e vengo con i mezzi – racconta – e tra i ritardi dei bus e il lavoro che mi impedisce di venire la mattina, come faccio? Poi finalmente, quando arrivo, come accaduto ieri, mi trovo ad essere la 147esima e quindi posso tornarmene da dove sono venuta!». «Io devo rimediare ad un errore fatto dal Comune nell’f24 – dice Carmelo, 69 anni – e non solo devo fare una fila di ore, poi non so nemmeno se riuscirò ad entrare. Ma perché, visto il momento particolare almeno, non allungano i tempi di ricevimento?».
Nonostante i termini per il saldo di Imu e Tasi siano scaduti c’è chi ancora oggi (e così sarà con ogni probabilità per i giorni a seguire) si è recato al settore Tributi per regolarizzare la propria posizione. Va ricordato infatti che, con il cosiddetto ravvedimento operoso, ovvero se il contribuente auto-denuncia un mancato pagamento, le sanzioni sono limitate nei primi sei mesi al 3,5 per cento della cifra dovuta. Per intenderci, su una bolletta da cento euro si tratta di un aumento di 3,50 euro. Una cifra che si abbassa allo 0,2 per cento giornaliero con un ravvedimento sprint, cioè entro 14 giorni dopo la scadenza; al tre per cento da 15 a 30 giorni di ritardo; e invece a una sanzione del 3,75 per cento da 30 giorni a un anno di ritardo. In tutti i casi, oltre all’imposta e alla sanzione, sono dovuti gli interessi di mora dell’un per cento.
Giornata nera quindi ieri per tanti contribuenti. L’appuntamento per chi è rimasto fuori è per oggi, dalle ore 9 alle ore 13.