Dalle marche alla sicilia: lettera da fermo
TANTO PER DIRE/ Sfiduciati ed incazzati. Ma chi è che getta benzina sul fuoco?
DALLE MARCHE ALLA SICILIA: LETTERA DA FERMO
di Adolfo Leoni
Uno spot televisivo di qualche anno addietro recitava: La fiducia è una cosa seria. E si dà alle cose serie. E alle persone serie, suppongo. Ce nè ancora?
Prima di essere crisi politica ed economica, la nostra è crisi di fiducia. Fiducia nel prossimo, specie nella classe dirigente, politica ma non solo. In questo caso però è sfiducia che si coglie a piene mani. Chi, della stessa classe dirigente, ha seminato zizzania, oggi ne è anchesso vittima. La raccoglie a palate.
Di motivi ce nè a iosa. E nessuno si perita di rimuoverli.
Sprechi. Sono pochi, ad esempio, quelli che dicono: il problema dei soldi buttati al vento non è tanto o solo il numero dei parlamentari, ma la conquista del consenso: la classe politica elargisce milioni di euro alle corporazioni economiche, sindacali, organismi culturali e associativi, pilota progetti di amici degli amici. In cambio di consenso, appunto, e quindi di voti. Come lo chiamano in Sicilia?
Menzogne. Nessuno che dica: ma quanto ci rappresenta Confindustria? Eppure, ogni giorno è sulle prime pagine dei giornali. Il fermano ne è un esempio. LItalia invece, allottanta per cento, è fatta di piccole e medie imprese. A cui non si dà voce, o molto poco. Basta un ufficio stampa attrezzato e la voce del padrone è quella che simpone sui media. E gli altri? I piccoli e medi, gli artigiani, gli agricoltori, le famiglie? Cioè: quelli che ancora tirano non vengono presi in considerazione. Alla lunga, non è forse benzina per i fuochi dei forconi?
Ipocrisia. Il Prefetto Zarrilli se ne va da Fermo per Frosinone. Brindisi e commiato. Il giorno successivo le cronache raccolgono saluti lacrimosi di chi mezzora prima in privato aveva mille cose da contestare. Schiene dritte o scendiletto?
Bugie. Tutti sapevano che per il nuovo ospedale di Fermo non cera il becco dun quattrino. Eppure, dopo il rinvio del progetto esecutivo, tutti a scandalizzarsi e scrivere inutili lettere ad Ancona. Prima che facevano, amministratori, consiglieri, sindaci e presidenti, sonnecchiavano?
Vetrine. Appaio ergo sum!!! Casa di Licini recuperata a Monte Vidon Corrado. Quali foto a corredo per far conoscere labitazione del celebre artista marchigiano? Quella dei politici presenti allinaugurazione! E la finestra sui Monti, la cantina delle botti, gli affreschi sui muri, i luoghi che respirano arte? Ma vuoi mettere La fiducia si dà alle cose serie Già!!!