Proseguono le attenzioni della Dia sul Comune di Aci Catena. Questa mattina, personale della Direzione investigativa antimafia di Catania si è presentato nell’ufficio Ragioneria, perquisendo i computer dei dipendenti. Si tratta soltanto dell’ultima visita nei locali dell’ente locale, a riprova di come l’inchiesta che ha portato all’arresto del sindaco dimissionario Ascenzio Maesano e dell’ormai ex consigliere comunale ed ex dirigente della Ragioneria Orazio Barbagallo sia ancora aperta e potrebbe portare a nuovi sviluppi.
Al centro delle indagini ci sono i rapporti tra l’amministrazione comunale e l’Halley consulting, società di gestione e manutenzione dei sistemi informatici, che da vent’anni opera nel Comune catenoto. L’azienda, secondo l’accusa, avrebbe ottenuto il rinnovo dell’incarico e l’affidamento del progetto di tele-assistenza Home care – del valore di 252mila euro – grazie anche al pagamento di una tangente di 15mila euro, equamente spartita tra Maesano e Barbagallo. I due, che sono stati intercettati nell’auto dell’ex primo cittadino, hanno ammesso davanti ai magistrati di aver ricevuto i soldi da Giovanni Cerami, il terzo indagato. Cerami, la moglie del quale è amministratrice della Halley consulting, avrebbe pagato per garantire all’azienda la possibilità di continuare a operare all’interno del Comune catenoto, evitando di prendere parte a una nuova gara pubblica che invece, secondo la procura etnea, sarebbe stata necessaria per decidere chi avrebbe dovuto gestire i sistemi informatici dell’ente.
I tre adesso sono ai domiciliari – con Maesano costretto a scegliere come nuova residenza Riposto – in attesa della conclusione delle indagini. I magistrato Pasquale Pacifico e Barbara Laudani dovranno decidere se chiedere il rinvio a giudizio o meno degli indagati. In tal senso, i termini della custodia cautelare per Maesano, Barbagallo e Cerami, accusati di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, sono di sei mesi. Da qui alla prossima primavera, però, di novità potrebbero essercene diverse. A partire dal coinvolgimento di un’altra persona legata all’Halley consulting, citata sia da Cerami che da Maesano come intermediaria nell’accordo che avrebbe portato al pagamento della mazzetta.
Sullo sfondo, infine, rimangono gli accertamenti della procura sulla recente gara per l’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti. Gli inquirenti, a tal proposito, mantengono la massima riservatezza,anche perché l’intera vicenda potrebbe avere contorni ancora più ampi. «Maesano ha raccontato ai magistrati i motivi di quella revoca», ha dichiarato Giuseppe Marletta, legale dell’ex sindaco. Il riferimento è alla storia travagliata dell’affidamento settennale per la gestione della spazzatura nel Comune catenoto. Allo stato attuale, specifica Marletta, il suo assistito non risulta indagato.
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