Tabella H, i veleni e le proposte

Infuria la polemica sulla tabella H impugnata dal Commissario dello Stato. Le accuse non riguardano l’impugnativa, ma il clima e i pastrocchi che hanno portato a questo risultato. Se da un lato è positivo che siano stati lasciati a bocca asciutta una serie di ‘carrozzoni mangiasoldi’, non si può non manifestare disappunto per il mancato sostegno alle Associazioni, alle Fondazioni e, in generale, agli Enti culturali che operano nell’interesse della collettività.

E’ assurdo non sostenere organismi che operano nel campo della musica, dei libri e, in generale, delle vere attività culturali solo perché la politica ha utilizzato – vanamente – questi soggetti culturali come paravento per coprire operazioni clientelari, spesso riconducibili a qualche parlamentare dell’Ars e persino alla massoneria.

Per non parlare delle istituzioni culturali istituite con legge che sono state indebitamente e scorrettamente mescolate alle clientele più efferate.

Dice Alice Anselmo (foto a destra), deputata regionale dei Democratici riformisti: “Sono convinta che dalla famigerata Tabella H, quale che sia il suo nome attuale, andavano e vanno scorporati tutti quei finanziamenti che discendono da leggi di settore. Mi riferisco, a titolo di esempio, agli enti musicali e alle bande che, inseriti in un apposito elenco, potrebbero accedere a finanziamenti legittimi e legittimati da criteri precisi”.

“Tutte le altre voci di finanziamento, poi – aggiunge la parlamentare, che, in verità dovrebbe rivolgersi al presidente della Regione, Rosario Crocetta, uno degli autori di questa bolgia legislativa detta Tabella H – vanno semplicemente messe a bando, in modo da garantire, anche in questo caso, che a beneficiarne siano enti e associazioni in grado di certificare pienamente la propria attività, giustificando allo stesso tempo l’aiuto concesso dall’Amministrazione. Questo, ovviamente- conclude la parlamentare- in ossequio ai principi istituzionali della trasparenza e dell’efficienza della Pubblica Amministrazione”.

“Il Commissario dello Stato ha fatto giustizia di tanti soprusi contenuti nella Tabella H”, scrivono in un comunicato i parlamentari dell’Ars del Movimento 5 Stelle. I grillini accolgono “con soddisfazione la bocciatura dell’elenco della vergogna, partorito dagli interessi di tanti padrini, più che dalle reali esigenze e dei meriti delle associazioni sovvenzionate”.

I deputati del Movimento, però, ammoniscono a “non gettare via il bambino assieme all’acqua sporca”: “Si salvino gli enti meritori che erano presenti dentro quella Tabella, che svolgono vere e valide opere sociali e culturali e che potrebbero essere danneggiati dallo stop dei contributi”.

Per questo i parlamentari del Movimento chiedono di varare immediatamente una legge che stabilisca criteri rigidi ed oggettivi, per consentire a chi lo merita di continuare ad operare senza pesanti contraccolpi.

Con soddisfazione è stata accolta la notizia della “promozione” delle norme del Movimento presenti in Finanziaria, microcredito in testa, che “deve partire il più presto possibile”.

“Siamo fiduciosi – affermano i deputati – anche di salvare la norma sugli idrocarburi, bocciata solo per una questione tecnica, cui può essere facilmente posto rimedio”.

Caustico il parlamentare di Frratelli d’Italia, Salvino Caputo: “L’impugnativa del Commissario dello Stato, che respinge ben 21 articoli del Bilancio e della Finanziaria, è la bocciatura del percorso amministrativo e di governo di Crocetta”.

“L’approssimazione, la mancanza di strategie e la scarsa dimestichezza con le voci contabili – conclude il parlamentare – evidenzia il fallimento di una ‘rivoluzione e di un cambiamento’ che, al di là dell’impatto mediatico, alla prova dei fatti certifica l’inadeguatezza della Giunta Crocetta”.

 

 

 


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