Svincolo Bicocca, l’Anas dà il ben servito all’impresa Contratto rescisso. «L’opera sarà completata da altri»

Il cantiere per la realizzazione della rotatoria allo svincolo Bicocca della tangenziale di Catania sarà affidato a un’altra ditta. A spizzichi e bocconi, l’intenzione di risolvere il rapporto con la Mit Costruttori di Adrano era nell’aria da mesi. A spingere in questa direzione era stato l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, ma l’ipotesi circolava anche nella direzione siciliana di Anas. Da qualche settimana, l’ipotesi si è concretizzata. «Il contratto con l’impresa che si era aggiudicata i lavori è stato rescisso per inadempienze. Adesso – fanno sapere dalla società che gestisce la tangenziale a MeridioNews – lavoreremo a un nuovo progetto, circoscritto alla parte rimanente delle opere da realizzare. La scelta è nata per assicurare la consegna di un’opera importante nel più breve tempo possibile».

Quando a inizio 2020 il cantiere venne aperto, interrompendo di fatto la consueta viabilità in una delle arterie che conducono in direzione dell’aeroporto Vincenzo Bellini, oltre che ai mercati generali e al carcere di Bicocca, l’auspicio di tutti – compreso il governo regionale – era di inaugurare la nuova rotatoria nel giro di poco tempo. Sulla carta sei mesi sarebbero stati sufficienti. Poi però il Covid prima e i problemi finanziari dell’impresa – la Mit Costruttori si trova in regime di concordato preventivo in continuità – hanno prima determinato l’interruzione dei lavori e poi, una volta ripresi, condizionato la velocità. Adesso però Anas ha deciso di adottare la situazione più drastica. In primavera era stato l’assessore Falcone a fissare a fine giugno il termine ultimo, poi totalmente disatteso, per il completamento delle opere.

Il piano che Anas è intenzionata a seguire per sbloccare la situazione prevede la redazione del progetto entro fine settembre. Il documento riguarderà gli interventi ancora da effettuare che, in termini percentuali, si aggirano intorno al 35 per cento del totale. Successivamente bisognerà trovare la ditta a cui affidare il cantiere. In questo caso l’ipotesi più accreditata è quella di rivolgersi a una delle imprese già aggiudicatarie con Anas di accordi quadro – forma contrattuale non legata alla realizzazione di una precisa opera ma a una serie di interventi che la stazione appaltante può chiedere durante un determinato arco di tempo – così da evitare i tempi per l’espletamento di una nuova gara. «Riteniamo verosimile la consegna dell’opera all’utenza entro la fine di quest’anno», è la promessa di Anas. A cui stavolta spetterà l’intero onere di mantenerla.

Simone Olivelli

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