Sversamenti nei fiumi Nocella e Pinto Tra moria di pesci, acque rosse e fetore

Lo scorso settembre c’è stato un primo sversamento nel fiume Nocella a Terrasini che, stando a quanto segnalato e documentato fotograficamente dai residenti, ha causato una incredibile moria di pesci. Il 2 novembre un secondo sversamento e ancora il 10 gennaio scorso un terzo. Stessa sorte per il fiume Pinto, sulla foce di Ciammarita, a Trappeto, dove l’ultimo sversamento segnalato è dello scorso dicembre. Cosa siano le sostanze che provocano quello che si vede nelle immagini, saranno i risultati delle analisi dell’Arpa a dirlo. Le indagini della Guardia costiera tenteranno invece di trovare i responsabili degli sversamenti. Dalle fotografie è anche possibile vedere com’era lo specchio d’acqua in cui sfocia il Nocella, la mattina dello scorso 15 gennaio: l’acqua era rosso scuro, quasi marrone e un odore forte si è sparso per la zona. 

I due fiumi distano tra loro meno di mille metri. «Nel fiume si può ancora vedere il cefalo che deposita le uova, le anguille – racconta a MeridioNews Francesco Loria, un residente che ama pescare – mi fa male vederlo in quelle condizioni. Io qui ci sono cresciuto. Dall’odore e dalla consistenza di quelle sostanze, visibile a occhio nudo, io lo collegavo inizialmente a uno sversamento di natura olearia, quindi alla pulitura di cantine a inizio attività, ma adesso succede periodicamente e con cadenza ravvicinata ormai».

«Quando, lo scorso dicembre, abbiamo visto l’acqua diventare man mano più scura – racconta ancora – abbiamo chiamato i carabinieri. Erano circa le sei e mezzo e sono arrivati due ore dopo. Lo sversamento era quasi terminato e le acque più chiare. Ho chiamato la guardia costiera e non si è visto nessuno. Nessuno di loro ha fatto alcun prelievo». Adesso, però, qualcosa pare che si stia muovendo. Dopo i video e le segnalazioni, si è creato un movimento di cittadini per la salvaguardia dei fiumi.

 «Lo scorso 11 gennaio abbiamo fatto due prelievi sul Nocella – racconta Bruno Vittorio Alioto, che vive a due passi – e li abbiamo consegnati all’Arpa. Mercoledì scorso, inoltre, abbiamo ufficializzato le nostre denunce via email e siamo stati convocati dalla Guardia costiera di Terrasini. Loro hanno indagini già avviate e riscontri sui punti di sversamento. Bisognerebbe risalire lungo i fiumi – continua – perché ci sono anche oleifici non censiti»

Anche che la marineria di Trappeto sembra essere in ginocchio. «I pescatori pensano che una futura mareggiata risolverà i loro problemi – dice preoccupato Alioto -, il punto è che praticamente non pescano più niente. Oltretutto – conclude – nel periodo tra novembre e dicembre sono state trovate morte spiaggiate quattro tartarughe Caretta Caretta, sulle spiagge di Capaci e Terrasini, e sulla scogliera antistante l’aeroporto Falcone Borsellino a Cinisi».

Marta Genova

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