Sex bombs a confronto sul palco e non, alla serata di beneficienza per la lotta all'aids Musica Vs. AIDS - Com'è andata
Super VIP alla serata in onore della LILA
Una platea ricca di super vip alla serata di musica in favore della lotta all’AIDS. Si passava dal serissimo preside Pioletti, all’allegro professore Granozzi; ma la presenza più gradita e osservata, è quella del dottor Fabio Chisari che dopo le recenti vicende capitategli sul forum di facoltà si trova a dover combattere arditamente contro le centinaia di fans appartenenti all’ormai mitico “Fabio Chisari fan club”. L’uomo dallo sguardo magnetico (almeno così viene definito dalle centinaia di ragazzine che lo idolatrano) sembra vagare alla ricerca del posto ideale per poter scrutare le facce delle potenziali fans.
Tra una canzone di rock un po’ pesante, si passa a un soft rock, suonato dall’atrettanto ambito professor Halliday, che, tra una song and another (“tra una canzone e l’altra”, scusando il francesismo) delizia la platea con battute dal tipico sapore inglese.
Incredibile ma vero, alla serata organizzata grazie soprattutto all’aiuto della professoressa Emanuela Abbadessa, vi partecipa anche un’altra sex bomb, che contende il titolo ad Halliday e Chisari; sto parlando del professor Elia, con il suo rock sperimentale, musica che personalmente mi affascina parecchio, ma che per molti è come ascoltare una messa in latino (suona bene ma non si capisce “perché”).
Ma torniamo al vero big della serata, il dottor Chisari. Sentendosi in svantaggio sui suoi principali rivali, che avevano il notevole vantaggio di essere sul palco come protagonisti, mentre lui era li in veste di semplice spettatore, decide di escogitare something (“qualcosa” per chi non conoscesse il latino). Si rende così conto che, il modo migliore per farsi notare è quello di passare ripetutamente e un po’ spudoratamente, davanti al palco. Purtroppo però l’escamotage (“lo stratagemma”) non funziona e così decide di allontanarsi di fretta con la scusa di una buona sigaretta.
La serata fila liscia like the oil (“Comu l’ogghiu”), e si conclude con una schitarrata lunga un paio di minuti, che mi costringe a concludere in anticipo il pezzo, per evitare di ritardare all’ imminente appuntamento con l’otorino.