«Dopo giorni e giorni su quella nave stavo impazzendo. Avevo la sensazione che il mio corpo e i miei sogni si stessero sgretolando. Sono grato per tutta l’assistenza che ho ricevuto a bordo, ma non potevo più sopportare quella situazione». Così Youssuf, il migrante siriano che ieri, insieme ad altri due naufraghi, si è tuffato dalla […]
«Sulla nave stavo impazzendo. Corpo e sogni si sgretolano». Parla il migrante che si è buttato dalla Geo Barents
«Dopo giorni e giorni su quella nave stavo impazzendo. Avevo la sensazione che il mio corpo e i miei sogni si stessero sgretolando. Sono grato per tutta l’assistenza che ho ricevuto a bordo, ma non potevo più sopportare quella situazione». Così Youssuf, il migrante siriano che ieri, insieme ad altri due naufraghi, si è tuffato dalla Geo Barents ed è stato portato sul molo del porto di Catania. Da questa mattina, come riportato da Medici senza frontiere, l’uomo sta rifiutando cibo e acqua. Dopo una notte trascorsa con 39 di febbre in banchina, è stato ricoverato all’ospedale San Marco di Catania con una polmonite. Dei migranti rimasti a bordo della Geo Barents, un ragazzo è stato portato via perché minorenne. Il giovane ha confessato di non averlo dichiarato prima per paura.
Nel corso della mattinata, psichiatri e psicologi dell’Asp etnea sono saliti sulla Geo Barents per eseguire un nuovo triage specialistico per conto dell’Usmaf del ministero della Salute. Stando a quanto emerso, la decisione è stata adottata dopo la segnalazione dei responsabili dell’ong di Medici senza frontiere di casi da valutare. Dopo la segnalazione di casi di scabbia a bordo, è salito anche un infettivologo.
Intanto, è stato presentato il ricorso dei legali di Humanity One al tribunale civile di Catania con cui si chiede al giudice di ordinare lo sbarco immediato dei 34 migranti rimasti ancora a bordo. È stato inviato con il metodo telematico dal legale della ong tedesca, l’avvocato Riccardo Campochiaro. «Non abbiamo ancora avuto risposta né siamo stati convocati sulla richiesta di asilo politico che abbiamo presentato domenica scorsa», ha detto il legale precisando di «avere raccolto le adesioni a bordo e di averle inviate, come di prassi, con una mail certificata alla questura e alla commissione preposta». Entro oggi, o al massimo domani, sarà invece presentato il ricorso al Tar del Lazio – che è ancora in preparazione – contro il provvedimento di allontanamento dalla nave da Catania notificato al comandante della Humanity One. Una disposizione che non ha una scadenza.
Sono 99 i minori non accompagnati scesi dalla nave Humanity One che sono stati affidati a strutture idonee: 94 ragazzi sono stati portati a Ragusa; le quattro ragazze, si trovano tre a Piazza Armerina (Enna) e una a Giarre (Catania). Secondo quanto si è appreso, si sta svuotando anche il Palaspedini, l’impianto sportivo del Comune di Catania dove sono stati ospitati i «soggetti fragili» che sono già stati fatti scendere dalle due navi. Il trasferimento avviene dando la priorità a famiglie con bambini, poi alle donne e, infine, agli uomini.