Sul Palermo scende di nuovo la notte

Quella tra Palermo – Juventus è da sempre una delle partite più sentite in Sicilia e nel capoluogo soprattutto. Tanto, che oggi al Barbera c’era circa 20000 supporters bianconeri, quasi il doppio di quelli rosanero. Dato impressionante, dato anche il mal tempo che è stato protagonista durante tutta la settimana nella città sicula. Forse però, tutto questo è dovuto al rientro di Antonio Conte, reduce dai quattro mesi di squalifica scontati in seguito alla condanna per omessa denuncia. Ma tifosi, addetti ai lavori e stampa sembrano non farci caso, tanto da trattare l’ex giocatore ancora come un idolo, una “brava persona”. Strano, stranissimo per una persona che di certo non ha aiutato il nostro calcio.

Passando però alla partita vera e propria, entrambe le squadre devono fronteggiare un campo duro e condizionato pesantemente dalla pioggia, battente per tutta la ripresa. Gasperini decide di assumere un aspetto più difensivo del solito, schierando un 3-5-2 con Ujkani in porta, Munoz, Donati, e Von Bergen in difesa; Pisano, Morganella, Barreto, Kurtic e Garcia a centrocampo, quindi Ilicic e Miccoli. Risponde Conte con il suo di 3-5-2: Buffon tra i pali, quindi Barzagli, Bonucci e Chiellini a difesa dell’estremo difensore; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio ed Asamoah a centrocampo; Matri e Vucinic in attacco.

Come già accennato, le condizioni metereologiche sono pessime e condizionano pesantemente il ritmo della gara, molto basso durante tutto il corso della prima frazione. Poche le azioni da gol, sia da una parte sia dall’altra. Molto possesso palla, idee confuse e tanti errori, dovuti probabilmente al campo trovato in pessime condizioni. Finiscono quindi i primi 45’, non particolarmente esaltanti.

La ripresa vede subito un cambio tra le file del Palermo: fuori Pisano, dentro Brienza. Gasperini spera così di poter recare maggior danno alla difesa avversaria. Purtroppo per lui, non è così: al 5’, su lancio lungo da parte di Pirlo, Vucinic stoppa di petto e premia l’inserimento splendido di Lichtsteiner con un altrettanto splendido colpo di tacco. Troppo facile per l’esterno di Conte trafiggere Ujkani. 1-0 Juve e partita che praticamente termina qui. Il Palermo non prova in alcun modo a reagire, ed è anzi costretto a difendersi dai continui attacchi juventini che, in più d’una occasione vanno vicinissimi al raddoppio. Bendtener, entrano a metà ripresa, con un diagonale in area per poco non batte l’estremo difensore rosanero; Vucinic ci prova invece con un pallonetto riuscito particolarmente male.

Al triplice fischio è quindi 1-0 il risultato. Partita non particolarmente bella, nonostante i numerosi tentativi della Juve per raddoppiare. Torinesi quindi sempre più primi, siciliani sempre più vicini alla zona retrocessione.

PALERMO-JUVENTUS 0-1
Palermo (3-5-2): Ujkani 6,5; Munoz 6, Donati 6 (25′ st Dybala 6), Von Bergen 6; Pisano 5 (1′ st Brienza 5,5), Morganella 5, Barreto 6, Kurtic 5,5 (29′ st Viola 6), Garcia 5; Ilicic 5,5, Miccoli 6. A disp.: Benussi, Brichetto, Cetto, Milanovic, Rios, Giorgi, Bertolo, Zahavi, Budan. All.: Gasperini 6
Juventus (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6, Bonucci 6, Chiellini 6; Lichtsteiner 7 (19′ st Padoin 6), Vidal 6,5 (9′ st Pogba 6), Pirlo 6, Marchisio 6, Asamoah 6; Vucinic 7, Matri 5,5 (28′ st Bendtner 6). A disp.: Storari, Rubinho, De Ceglie, Giaccherini, Quagliarella. All.: Conte 6
Arbitro: De Marco
Marcatori: 5′ st Lichtsteiner
Ammoniti: Pirlo, Bonucci (J)
Espulsi: Morganella (P) per doppia ammonizione


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Quella tra palermo – juventus è da sempre una delle partite più sentite in sicilia e nel capoluogo soprattutto. Tanto, che oggi al barbera c'era circa 20000 supporters bianconeri, quasi il doppio di quelli rosanero. Dato impressionante, dato anche il mal tempo che è stato protagonista durante tutta la settimana nella città sicula. Forse però, tutto questo è dovuto al rientro di antonio conte, reduce dai quattro mesi di squalifica scontati in seguito alla condanna per omessa denuncia. Ma tifosi, addetti ai lavori e stampa sembrano non farci caso, tanto da trattare l’ex giocatore ancora come un idolo, una “brava persona”. Strano, stranissimo per una persona che di certo non ha aiutato il nostro calcio.

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