Sui pagamenti agli enti Nelli Scilabra dice: “Tutto a posto”. Ma sindacati ed enti…

I DATI IN POSSESSO DI GIUSEPPE RAIMONDI (UIL SCUOLA) E PAOLO GENCO (ANFE) NON COINCIDONO CON I DATI DIFFUSI DAL GOVERNO. NON E’ DA ESCLUDERE  CHE LA BUROCRAZIA FORNISCA DATI NON ESATTI ALL’ASSESSORE PER FARLA ANDARE A SBATTERE, FACEBDO IL GIOCO DI CHI LA VUOLE ‘SBARELLARE’ DALLA GIUNTA…

Si alza la tensione sociale nel settore della Formazione professionale dopo le dichiarazioni rese dall’assessore regionale, Nelli Scilabra, nel corso della trasmissione, “Ditelo a Rgs” e riportate nell’articolo del Giornale di Sicilia di ieri. Il continuo rimbalzarsi di responsabilità tra assessorato e enti formativi sui pagamenti è un vero e proprio gioco al massacro.

Di fronte alla disperazione di migliaia di lavoratori senza stipendi oramai da almeno 9 mesi, con casi eclatanti di due anni di estenuante ed inutile attesa, la chiarezza è d’obbligo. Dalle colonne di questo giornale non abbiamo mai lesinato critiche al Governo regionale od agli enti formativi che in talune circostanze hanno commesso errori gestionali ed in altre reati. Intanto va subito detto che non risponde a verità quanto più volte sostenuto, nelle ultime settimane, dall’assessore Scilabra, in merito ai pagamenti. La vicenda va trattata come sistema nel suo complesso. Molti enti formativi operano in diversi segmenti della formazione professionale ed i ritardi accumulati pregiudicano il pagamento degli stipendi.

I ritardi nell’erogazione dei finanziamenti sia negli Interventi formativi che nell’IeFp (ex Oif) hanno messo in ginocchio enti formativi e lavoratori. E se aggiungiamo che la procedura di rendicontazione finale delle attività corsuali è ferma la “misura è colma”. L’assessore Scilabra sostiene di aver pagato gli enti formativi. Cosa avrebbe pagato con chiarezza non lo ha mai detto. Non ha mai chiarito che il venticinque per cento della prima anticipazione del finanziamento a valere sul Piano giovani (seconda annualità Avviso 20/2011) è stato erogato solamente a sei enti in Sicilia. E che queste erogazioni sono state effettuate non già a giugno 2013, quando sono state avviate le attività formative della seconda annualità dell’Avviso 20, ma a fine dicembre 2013, cioè con sei mesi di ritardo.

La causa di questa disfunzione è forse da addebitare agli enti formativi oppure ai lavoratori? O la verità è che l’Amministrazione regionale si è dimostrata impreparata e forse anche incapace di gestire le procedure? Sull’avvio delle attività a valere sul Piano giovani gli enti formativi hanno accusato una montagna di problemi, costretti ad avviare le attività senza un euro nelle ‘casse’ e con i lavoratori stanchi, sfiduciati e senza il becco di un quattrino per raggiungere le sedi di lavoro. Una situazione raccapricciante che ha come colpevoli l’assessore Scilabra e la dottoressa Corsello che con i ritardi accumulanti e con i provvedimenti amministrativi che si susseguono e si annullano a vicenda hanno destituito il settore di efficacia ed efficienza.

Sull’avviso 20/2011, prima annualità, la quasi totalità degli enti formativi ha percepito solamente l’ottanta per cento del finanziamento e non il tutto come sostengono l’assessore e la dirigente generale del settore, Anna Rosa Corsello. Sulla rimanente parte gli enti formativi per poter ottenere il pagamento dovrebbero rendicontare, ma ciò non è possibile perché l’Amministrazione regionale non è pronta.

Ci sono di mezzo almeno tre mensilità da erogare ai lavoratori, eppure l’assessore Scilabra non ne parla, così come resta muta la dottoressa Corsello. Il presidente Crocetta, qualche mese fa, annunciò come un successo la nascita di un apposito ufficio stralcio per accelerare le rendicontazione degli anni pregressi fermi da almeno dieci anni. Operazione trasparenza nel settore l’aveva definita.

Qual è il risultato? Ai ritardi nella chiusura dei conti relativi ai progetti degli anni precedenti si aggiunge anche quella della mancata rendicontazione della prima annualità del citato Avviso 20. La credibilità dell’assessore Scilabra in questo caso va a farsi friggere. Solamente due giorni fa, a Catania, in occasione dell’incontro con i ventidue enti formativi che operano nel comparto dell’IeFp, ha avuto da ridire sulle precedenti amministrazioni che non avevano provveduto a chiudere i conti dei progetti formativi.

La stessa però non ha fatto nulla finora per attivare le procedure di chiusura dei progetti già conclusi e finanziati dall’Avviso 20 con riferimento alla prima annualità, che rientrano nella sua di gestione. Così come nessuna accelerazione si è registrata nella rendicontazione dei corsi già conclusi nell’ambito Oif, fermi dal 2007. Così come non risulta vero che nel segmento dell’IeFp l’assessorato abbia erogato l’intero finanziamento.

Gli impegni sulla prima e seconda finestra dell’Oif, finanziati con l’Avviso 19/2011 ammontano a cento dieci milioni di euro. A fronte di questa somma è stato ad oggi erogato solamente l’importo di 42 milioni di euro. Come può dichiarare la Scilabra di aver erogato tutto agli enti? La Scilabra predica bene e razzola male. Per molti enti formativi impegnati nei due segmenti significa il collasso finanziario.

Così come lo è per gli enti formativi di ispirazione cattolica che operano con carattere esclusivo sull’IeFp e che pagano ritardi e incapacità gestionale con la sospensione delle attività e la messa in mobilità del proprio personale. Unica attenuante per il giovane inesperto assessore alla Formazione professionale, il mancato sostegno della dottoressa Corsello. Il dirigente generale del dipartimento formazione professionale , che è anche Autorità di gestione del Fondo sociale europeo e responsabile del dipartimento Lavoro, ha supportato male l’assessore nella sua azione politico-amministrativa, contribuendo alla confusione ed al marasma generale nella gestione del ramo amministrativo. Sulla seconda annualità dell’Avviso 20, come già riferito, tutti gli enti, ad eccezione di sei, attendono dopo sette mesi, di incassare il venticinque per cento del finanziamento, utile a riconoscere almeno due o tre mensilità al personale dipendente.

Sulla vicenda è intervenuto il responsabile regionale dell’Uil Scuola formazione professionale, Giuseppe Raimondi. “Dalle notizie in nostro possesso – dichiara Raimondi – i pagamenti afferenti il primo anno dell’avviso 20/2011, periodo di costo 8 giugno 2012 – 7 giugno 2013, sono stati disposti per la quasi totalità degli enti in ragione dell’80 per cento del finanziamento. Per quanto riguarda il secondo anno, il cosiddetto Piano Giovani, periodo di costo 8 giugno 2013 – 7 giugno 2014 – aggiunge il sindacalista- ci risulta che sono stati firmati oltre trecento decreti di finanziamento, ma solo per sei enti, Anfe Regionale, Ires, Ecap Messina, Enfaga Palermo, Enaip Palermo, Centro Studi Aurora, sono stati emessi i mandati di pagamento nei termini fissati dall’assessorato regionale dell’Economia”.

Il sindacalista tiene a precisare che solamente in data 27 dicembre 2013 sono stati trasmessi alla Cassa regionale i titoli di spesa concernenti l’acconto del 25 per cento del finanziamento assegnato, che corrisponde a circa due o tre mensilità. Eppure le attività formative sono state avviate, come ricordavamo, nel giugno 2013.

Il chiarimento è d’obbligo, non foss’altro per il clima di forte tensione che si respira nel settore, dove si registra una degenerazione sociale dovuta alle spettanze di diversi mesi non riconosciute a migliaia di lavoratori.

“Se l’assessore Scilabra ha notizie diverse dalle nostre – aggiunge Raimondi – la invitiamo, per consentirci di tutelare al meglio i lavoratori, a segnalarci gli enti che hanno ricevuto le risorse e che non hanno pagato le retribuzioni maturate”.

Inoltre, l’annuncio dell’assessore Scilabra di avviare ispezioni e controlli nel settore per fare chiarezza sui pagamenti effettuati ad enti che non erogano gli stipendi non ci convince. Gli enti nell’ultimo anno hanno ricevuto diversi controlli ed a tutti i livelli, in molti casi anche da parte degli ispettori dell’Ufficio antifrode comunitario (Olaf). A che servono questi ulteriori controlli? Forse a far perdere ancora del tempo? Anziché annunciare controlli a tappeto, l’assessore Scilabra farebbe bene a controllare cosa non funziona negli uffici dell’assessorato. E se le responsabilità dovessero ricadere sulla dottoressa Corsello, che abbia la capacità di rimuoverla per dare un senso di marcia diverso all’amministrazione regionale che è allo sfascio.

Raggiunto telefonicamente il presidente dell’Anfe Regionale, Paolo Genco, uno dei fortunati che avrebbero percepito il presunto 25 per cento, lo stesso ha precisato al giornale che “sulla somma di circa 4 milioni di euro pari al 25 per cento della prima anticipazione del Piano giovani abbiamo incassato solamente la somma di circa 2,4 milioni di euro”. Ed ha aggiunto “l’ente ha già provveduto a pagare ai propri dipendenti due mensilità”.

Sul parziale incasso della trance di finanziamento, Genco riferisce: “L’amministrazione si è trattenuta circa 300 mila euro per integrazioni relative all’anno 2010 e deve emettere ulteriori mandati di pagamento per la differenza, ritardo che crea nocumento all’ente per via del rischio della scadenza del Durc (Documento unico di regolarità contributiva) la cui regolarità potrebbe sottrarre ulteriori risorse ai lavoratori. Pur di consentire agli allievi di frequentare ambienti adeguati, sani, puliti e con i relativi servizi, di far andare avanti l’attività e garantire il posto di lavoro ai nostri dipendenti – aggiunge il presidente dell’Anfe – nonché le attrezzature, il materiale didattico e d’ufficio, oltre alle utenze, visto che i fornitori non fanno sconti, l’ente sta provvedendo con anticipazioni bancarie i cui interessi non sono coperti da finanziamento”.

È giusto chiedersi se l’assessore Scilabra abbia contezza di ciò che accade. Non è che la dottoressa Corsello tiene all’oscuro l’assessore sul reale stato dei fatti, esponendola alle critiche di lavoratori ed enti? Ed ancora: il presidente Crocetta è a conoscenza di quanto sta accadendo nel settore della Formazione professionale siciliana? E’ consapevole delle inefficienze dell’Amministrazione regionale e della dottoressa Corsello?

Dubbi che meriterebbero delle risposte perché non è così che si predicano legalità e trasparenza nel settore.


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