Studenti di Niscemi invitati negli Usa. Altra vacanza premio per sedare la protesta No Muos?

Dodici studenti siciliani si recheranno nella città di Washington, invitati dal Consolato Generale degli Stati Uniti d’America, per partecipare ad un soggiorno gratuito nella città americana,  dal 17 Maggio all’8 Giugno.  Ma la vera notizia è che, fra questi, non sappiamo ancora in quale misura, ci saranno anche i  giovani studenti dell’Istituto di scuola superiore “Leonardo Da Vinci” di Niscemi.

Ovvero, l’Istituto scolastico che si è sempre distinto per la propria partecipazione alla lotta No Muos. Coincidenza?  Non ci crede nessuno.  Come si spiega questa loro partecipazione ad un “YOUTH LEADERSHIP PROGRAM”, una sorta di scambio culturale fra giovani siciliani e americani? Dopo quella offerta ad una ristretta cerchia di giornalisti alle Hawai,  che hanno ringraziato con reportage ‘tranquillizzanti’, anche questa sembra  un’altra  “vacanza-premio” ideata dagli Usa per  tentare di accattivarsi le simpatie ‘ della gente di Sicilia.

Certo è che, per la prima volta nella sua storia, l’istituto niscemese ha ricevuto questo “strano” invito. E, qualcuno, lo ha pure accettato. 

Abbiamo raggiunto, telefonicamente, il prof Enzo Traina, uno dei primi attivisti del Comitato storico No Muos di Niscemi, destinatario,  anche lui,  dell’ondata di denunce seguite alla manifestazione di Agosto. A lui abbiamo chiesto notizie di questo “evento” e di questa adesione dell’Istituto al progetto americano decisa da un Dirigente scolastico in solitudine, senza cioè sentire  il parere né del Consiglio di Istituto né quello del Collegio Docenti.

“L’invito è passato come una semplice informazione, senza che fossero ascoltati gli organi collegiali – conferma Enzo Traina – l’Istituto è molto grande, comprende diversi indirizzi di studio, conta oltre 1000 studenti iscritti ed ha un corpo insegnante di 95 elementi, di questi solo in due hanno dato la propria disponibilità al progetto, mentre in tre siamo stati raggiunti da avvisi di garanzia per aver partecipato alla manifestazione dentro la base americana dello scorso agosto”.

“Il nostro Istituto ha preso una posizione ufficiale, netta e precisa contro il Muos già il 14 dicembre 2012, quando durante un collegio riunitosi proprio per discutere la questione si è raggiunta l’unanimità delle volontà “contro. In quell’occasione – sottolinea Traina- il Collegio dei docenti dell’Istituto aveva chiesto  alle autorità preposte, ciascuna per la propria competenza, e, in particolare, al Presidente della Regione Siciliana di revocare o, comunque, sospendere in autotutela e tempestivamente l’efficacia delle autorizzazioni già concesse alla Marina militare statunitense per la realizzazione del Muos di Niscemi, in attesa di fare chiarezza sui reali rischi per la salute e l’ambiente associati a tale impianto”.
Per la cronaca, lo ripetiamo,  gli studenti di Niscemi, sono gli stessi studenti che hanno sempre partecipato a tutte le manifestazioni “contro” il MUOS e sono stati loro stessi autori e organizzatori di cortei di protesta. Ultimamente li abbiamo visti partecipare  in massa  ad un incontro, organizzato dallo stesso Istituto, con il filosofo ed euro parlamentare Gianni Vattimo e con il prof. Massimo Zucchetti per affrontare la problematica Muos. Anche in questa  occasione non hanno mancato di far sentire la loro voce con domande ed interventi importanti e pertinenti.


Chiediamo ad L.C., studentessa di una terza liceo Scientifico, cosa pensi di quanto sta accadendo presso la sua scuola:“Secondo me non è giusto nei nostri confronti e nei confronti di chi ci vive intorno, partecipare alla “gita” che ci è stata offerta, è come se accettassimo di essere considerati da loro come stupidi e ignoranti.  Hanno voluto approfittare della nostra poca coscienza e conoscenza dandoci la possibilità di andare a visitare una città americana. Ma non dovremmo accettare l’invito.Sarebbe  come se noi accettassimo di andare in Africa a dare aiuto ai bambini poveri mentre in realtà andiamo a rubare loro il petrolio e a devastare il loro territorio. Eppure lo abbiamo dimostrato di non essere così “sprovveduti”in ogni classe hanno aderito non più di due, tre studenti che si sono giustificati dicendo che  mai ricapiterà di poter andare negli Stati Uniti, per 20 giorni e tutto gratis”.

Ma tu cosa pensi di tutta questa cosa, del Muos, dei problemi che le antenne creano in tutta la zona?
“La settimana scorsa abbiamo fatto un convegno sulla salute qui a scuola, erano presenti medici e chirurgi ecc.. niscemesi e non. Noi abbiamo chiesto ai medici cosa pensavano della possibile ricaduta sulla nostra salute e loro ci hanno risposto che abbiamo soltanto due alternative: o migriamo dal nostro territorio oppure dobbiamo seguire la giusta alimentazione e il giusto stile di vita, solo così possiamo evitare che arrivino malattie e simili…”.

Immaginiamo cosa sia costato a lei ed ai suoi compagni il coraggio di dire “no, grazie”.  Piccoli siciliani, grandi persone.

Il ‘servizietto’ Rai al Muos: dalle Hawai (con furore) arriva il primo video. E io pago! 

 

 



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