Sull'isola si discute sulla correlazione tra i danni causati dalle piogge e quanto accaduto il 25 maggio. «Dopo quell'evento non è stato fatto nulla», dice Federalberghi. «Dialogheremo con enti, ma prima pensiamo a liberare il centro abitato» afferma il sindaco
Stromboli, dietro le colate di fango danni dell’ultimo rogo? «Senza più alberi l’acqua non ha trovato ostacoli e argini»
Una fortissima ondata di pioggia tale da totalizzare 84,6 millimetri intorno alle 9 di ieri mattina e picchi tra le ore 7,20 e le 7,25 per un fenomeno che è andato sempre in crescendo già a partire dalle 6. L’acqua che si è riversata sulle Eolie, in particolare su Stromboli, non ha dato tregua ai vicoletti caratteristici delle isole dell’arcipelago, che sono stati invasi di detriti fango e acqua, tanto da mettere a rischio l’incolumità dei residenti che potevano facilmente rimanere bloccati in casa con poche vie d’uscita. È quello che è successo a un uomo, l’unica persona rimasta ferita, costretto a rompere i vetri dell’abitazione per non rimanere bloccato in casa. Fortunatamente non si sono contate vittime. Adesso gli abitanti del posto, che preparavano le loro attività per accogliere le migliaia di turisti in arrivo, lavorano per liberare il centro abitato dai detriti. Sull’isola sono arrivati i Bobcat per liberare le strade. Considerati i tanti mezzi fuori uso, la viabilità è stata garantita anche dalle tradizionali Ape Piaggio – utili per dimensioni a percorrere alcuni stradine – utilizzate per il trasporto di passeggeri e merci, insieme a macchine elettriche e motorini.
La Protezione civile, nel frattempo, invia volontari. A coordinare le operazioni è il direttore del dipartimento Salvo Cocina e con lui i comandanti regionali e provinciali dei vigili del fuoco. Mentre si lavora con pale e tutti i mezzi a disposizione, alle singole autorità sono state assegnate le rispettive funzioni con l’istituzione del Centro operativo comunale e Centro operativo avanzato. Resta ancora da fare la conta dei danni. Tuttavia, davanti a quella che viene descritta come una vera e propria catastrofe, il sindaco di Lipari – Comune a cui fa riferimento l’isola di Stromboli – Riccardo Gullo, eletto da due mesi, prova a fornire rassicurazioni. «I turisti potranno arrivare sull’isola – afferma a MeridioNews – Abbiamo un piano di intervento articolato, con l’impegno dei volontari che si stanno attivando per liberare l’isola. Per i turisti non ci dovrebbero essere problemi particolari, né per le strutture alberghiere. Chi ha deciso di soggiornare a Stromboli può continuare farlo, a meno di novità eclatanti. Saranno trovate soluzioni abitative per quelle case che non si riusciranno a liberare, ma non ci saranno sfollati. I soccorsi sono in crescendo: speriamo di poter liberare completamente Stromboli dal fango e dai detriti entro tre-quattro giorni».
Alle parole del sindaco, seguono quelle della Protezione civile che lancia un appello per la richiesta di volontari e mezzi per liberare il prima possibile l’isola dal fango. «Servono almeno cento persone», ha detto Cocina. I volontari sono attesi già da domani mattina. Intanto in molti si chiedono se tra le possibili cause di questa invasione di fango possano esserci le conseguenze dell’incendio che è avvenuto nella riserva orientata di San Vincenzo lo scorso 25 maggio, quando erano in corso delle riprese della Rai per una fiction sulla Protezione civile. Sul set era presente anche l’attrice Ambra Angioni. In quella circostanza venne simulato un incendio e non è chiaro se lo stesso sia sfuggito al controllo. Per questi fatti, il procuratore di Barcellona Pozzo di Gotto Giuseppe Adornato ha aperto un’inchiesta. A causa del rogo è andata in cenere una parte importante di macchia mediterranea. Ma mentre si cerca di stabilire la dinamica, oggi si torna indietro con i ricordi.
«Era facile prevedere quanto accaduto ed era stata sollevata da più parti la necessità di ripulire i residui dell’incendio e di mettere in sicurezza alcuni punti della montagna di Stromboli dopo l’evento calamitoso tra il 25 e 26 maggio». Queste parole arrivano congiuntamente da Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole Eolie, e Rosa Oliva, presidente della Pro-loco Amo Stromboli. I due hanno chiamato in causa la Regione, in particolare il dipartimento dello Sviluppo rurale, «ente gestore della Riserva naturale orientata dell’isola di Stromboli e Strombolicchio. Ci chiediamo – dicono – perché sia rimasto totalmente inerme in tutti questi mesi. Chiediamo a questo punto un’ordinanza urgente di Protezione civile per realizzare gli interventi necessari a mettere in sicurezza l’abitato e i sentieri dell’isola». A fare riferimento all’incendio di maggio è anche Marco Giorgianni, che in quei giorni stava per concludere il mandato da sindaco. «Oggi si comprende ancor di più perché ai tempi parlavamo di disastro. Alla fine sono sempre gli stromboliani a doversi rimboccare le maniche». Anche l’attuale cittadino Gullo non esclude che gli interventi nella riserva, che è di competenza Regionale, avrebbero potuto evitare la situazione odierna. «Se avessero tamponato con la piantumazione di piante e pulizia forse non si sarebbe verificato tutto ciò, ma ammetto che è difficile prospettarlo – fa notare Gullo – È noto che in un cono vulcanico, dopo essere stato interessato da un incendio, l’acqua non trova ostacoli e quindi è probabile il verificarsi di un fenomeno alluvionale». Il sindaco promette un’interlocuzione con gli enti interessati. «Dialogheremo per risolvere la questione – conclude – Ma prima pensiamo a liberare l’isola».