Stretto, Consiglio dei ministri annulla ordinanza di De Luca Ma lui rilancia: «Stesse regole usate in Sardegna e a Capri»

Dopo la bocciatura del Consiglio di Stato che ha espresso parere contrario all’ordinanza del sindaco di Messina Cateno De Luca, che limita gli spostamenti attraverso lo Stretto, stamattina è arrivato l’annullamento del provvedimento da parte del Consiglio dei Ministri. Prossimo step adesso è il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che dovrà recepirlo con decreto. Nessun dietro front, intanto, da parte del sindaco che nelle sue consuete dirette serali dalla sede del Coc aveva comunicato che non avrebbe ritirato la sua misura. Un’ordinanza che impone a chiunque deve attraversare lo Stretto la prenotazione 48 ore prima sulla piattaforma Sipassaacondizione.
«Mi vogliono politicamente ammazzare a colpi di lupara di Stato – scrive De Luca sulla sua pagina Facebook -. La riunione straordinaria del Cdm per esaminare il caso è l’ennesima conferma della trasformazione di una Stato serio in Repubblica delle banane che questo governo ha avuto la capacità di fare con l’Italia».

Il primo cittadino ha quindi annunciato la «diffusione della memoria difensiva ultimata la notte scorsa e inviata al premier Giuseppe Conte». Memoria in cui «ho evidenziato la velocità con la quale, in meno di 12 ore, il Consiglio di Stato si è riunito e si è espresso sulla richiesta di parere avanzata dal ministro Lamorgese che, a sua volta, è componente proprio della sezione Consultiva del Consiglio di Stato, anche se al momento si trova in aspettativa». 

Lo scontro con il ministro dell’Interno, che ha denunciato De Luca, prosegue quindi e il sindaco sottolinea come «il Consiglio di Stato non sia stato interessato dalla collega Lamorgese quando il presidente della Sardegna ha introdotto, il 14 marzo, il divieto di trasporto passeggeri sull’isola con obbligo di una previa registrazione sul sito della Regione entro 48 ore dalla data della partenza, o quando il sindaco della città di Capri ha disposto il reimbarco dei passeggeri non muniti dell’autorizzazione dello stesso sindaco per lo sbarco sull’isola. Evidentemente per il ministro dell’Interno e per il Consiglio di Stato l’unico territorio d’Italia sul quale non è consentito all’autorità locale di dettare le disposizione per l’attuazione dei controlli – conclude De Luca – è lo Stretto di Messina, crocevia di tanti interessi e di particolare attenzione, ora più che mai».

Quindi la richiesta al presidente della Regione Nello Musumeci: «Faccia proprio il nostro lavoro di un mese e adotti per il bene della Sicilia un sistema di controllo per chiunque entra in casa nostra. Se per fare scendere dal piedistallo su cui Musumeci si è confinato – offeso per le mie parole di lesa maestà – sono necessarie le pubbliche scuse, bene, in nome della salute pubblica lo faccio. Con un colpo di penna lei può garantire ai siciliani un controllo serio, con meno dispendio di forze dell’ordine in giro per le strade, gettate nella mischia senza un criterio oggettivo. Lei è il solo a poter garantire la sopravvivenza di una banca dati da estendere a tutto il territorio regionale, che ogni sera può fornire numeri e dati su chi è entrato e dove sta andando, garantendo l’effettività dei controlli sanitari per la verifica dell’isolamento fiduciario».


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