Ci sarebbe una vendetta trasversale dietro la tentata strage messa in atto da tre giovani a Palagonia, in provincia di Catania. Tutti tra i 23 e i 25 anni, già noti agli inquirenti, hanno provato a organizzare un attentato in piena regola: all’interno di un’auto rubata hanno sistemato due bombole di gpl con le valvole di rilascio del gas aperte, hanno cosparso la macchina di benzina e le hanno dato fuoco per farla esplodere davanti a un’abitazione nel pieno centro abitato.
Ricevuto l’allarme, sul posto sono intervenuti i carabinieri e i vigili del fuoco che hanno cinturato l’area con un cordone di sicurezza nel raggio di 150 metri per iniziare l’evacuazione. A essere evacuati anche i fedeli nel mezzo di una celebrazione liturgica. È stato necessario anche l’intervento del nucleo artificieri-antisabotaggio che hanno lavorato almeno un paio di ore per mettere in sicurezza tutta l’area.
Sono stati poi i carabinieri di Palagonia, dopo qualche ora e l’analisi delle immagini degli impianti di videosorveglianza della zona, a riuscire a identificare e rintracciare i tre ritenuti responsabili del gesto. Tutti i tre gli indagati sono stati arrestati per il reato di strage e ricettazione in concorso. Uno di loro è accusato anche di resistenza a pubblico ufficiale. Dopo l’interrogatorio di garanzia da parte del giudice per le indagini preliminari, sono stati sottoposti alla misura della custodia cautelare in carcere.
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