Polmoni completamente ostruiti. Sono i primi risultati delle autopsie di tre dei cinque operai morti nella strage di Casteldaccia, nel Palermitano. Questa mattina sono stati eseguiti, nell’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo, gli esami autoptici sui corpi di Epifanio Alsazia, Giuseppe La Barbera e Ignazio Giordano. E gli esiti finora confermano la tesi […]
Strage di Casteldaccia, i primi risultati delle autopsie: «Polmoni completamente ostruiti»
Polmoni completamente ostruiti. Sono i primi risultati delle autopsie di tre dei cinque operai morti nella strage di Casteldaccia, nel Palermitano. Questa mattina sono stati eseguiti, nell’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo, gli esami autoptici sui corpi di Epifanio Alsazia, Giuseppe La Barbera e Ignazio Giordano. E gli esiti finora confermano la tesi della morte per soffocamento dovuta a un’intossicazione da idrogeno solforato, il gas sprigionato dalla fermentazione dei liquami mentre lavoravano nella rete fognaria dopo essersi calati nel tombino uno dopo l’altro senza dispositivi e misure di sicurezza. Domani saranno eseguite le autopsie anche sui corpi degli altri due operai morti Giuseppe Miraglia e Roberto Raneri.
Quando saranno terminate le autopsie, la procura di Termini Imerese, che indaga sulla strage, darà il nullaosta per la sepoltura. Intanto è stato deciso che non ci saranno funerali comuni. Da ieri è stato iscritto nel registro degli indagati Nicolò Di Salvo, il titolare della società Quadrifoglio – che è stata sequestrato – per cui lavoravano quattro delle vittime. I reati contestati sono quelli di omicidio colposo aggravato plurimo e di lesioni personali colpose gravissime aggravate ai danni dell’unico dipendente sopravvissuto. La lista degli indagati potrebbe allungarsi. I pubblici ministeri che indagano sulla strage stanno cercando di accertare eventuali falle nella sicurezza – nessuno degli operai, che per altro non sarebbero dovuti scendere all’interno dell’impianto ma effettuare i lavori di manutenzione dalla strada, indossava la mascherina – e le responsabilità di chi doveva vigilare sulle opere.