La realizzazione di un impianto integrato per produzione di substrati in carburo di silicio (Sic) per far fronte alla sempre crescente richiesta di dispositivi che sarà realizzato grazie a un investimento della società francese dal valore di 730 milioni di euro. È l’ultima operazione annunciata da STMicroelectronics col sostegno dei fondi del Pnrr da investire nell’arco di cinque anni. Non soltanto nuovi impianti, ma pure nuove assunzioni. Previsto infatti l’ingaggio di nuove risorse, per quella che si profila come un’importante opportunità per l’Etna Valley e per tutto il territorio che ruota attorno al distaccamento di ST nel Sud Italia. L’azienda, dunque, continua a investire e a implementare la produzione
La notizia è stata salutata positivamente dalle sigle sindacali. Come afferma Saro Pappalardo, segretario generale di Fismic Catania, quest’ultimo passaggio è una grande possibilità non soltanto per nuovi lavoratori ma anche per chi è in attesa di un’assunzione definitiva che permetterebbe di guardare al futuro con ottimismo». La direzione nazionale di STMicroelectronics ha comunicato che la Commissione europea ha approvato, ai sensi delle norme Ue sugli aiuti di Stato. Per il segretario generale della Fim Cisl della Sicilia Piero Nicastro è «una notizia che attendevamo da tempo. Per il territorio di Catania rappresenta un riconoscimento importante che conferma il ruolo strategico del sito produttivo non solo per la STMicroelectronics ma per l’intero comparto dei semiconduttori in Europa – continua Nicastro – I previsti 700 nuovi posti di lavoro dovranno principalmente coinvolgere i giovani del territorio. Auspichiamo che le collaborazioni di ricerca e formazione con l’Università e gli istituiti tecnici aumentino per qualificare le competenze dei lavoratori e diventare un polo di eccellenza per tutto il Paese».
Il processo di produzione del semiconduttore si completerà nello stesso stabilimento, dove si realizzerà l’intera catena del valore del substrato di Sic, dalla produzione della materia prima alla fabbricazione dei wafer di Sic. «Finalmente un provvedimento concreto della Comunità Europa – commenta Massimiliano Nobis, segretario nazionale della Fim Cisl – il primo sul nostro Paese dopo l’annuncio piano 2030 Digital Compass, che si propone di produrre in Europa un quinto dei chip del fabbisogno mondiale entro la fine del decennio con investimento complessivo di 20 miliardi di euro. È un provvedimento che sostiene i processi legati alla transizione verde e che pone attenzione all’occupazione».
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