Trasferta a Roma per il sindaco di Catania Enrico Trantino, volato nella capitale per un incontro al Mimit con il ministro Adolfo Urso. Sul tavolo le delicatissime questioni della gigafactory di 3Sun e di STMicroelectronics, con quest’ultima in particolare difficoltà dopo l’annuncio dei vertici della compagnia fermamente intenzionati ad applicare tagli che giocoforza coinvolgeranno Catania. […]
StMicroelectronics, due settimane di cassa integrazione per 2500 dipendenti a Catania. E Trantino incontra il ministro Urso
Trasferta a Roma per il sindaco di Catania Enrico Trantino, volato nella capitale per un incontro al Mimit con il ministro Adolfo Urso. Sul tavolo le delicatissime questioni della gigafactory di 3Sun e di STMicroelectronics, con quest’ultima in particolare difficoltà dopo l’annuncio dei vertici della compagnia fermamente intenzionati ad applicare tagli che giocoforza coinvolgeranno Catania. «Con il ministro Urso – dice Trantino – abbiamo concordato sull’assoluta necessità di evitare ogni arretramento sui piani di sviluppo già avviati, nonostante le congiunture internazionali negative sull’automotive e la necessità di mantenere gli impegni degli investimenti aziendali annunciati nei mesi scorsi. Il nostro più che un auspicio, è una ragionevole fiducia di raggiungere l’obiettivo».
E Urso, il cui ministero è tra i soci di Stm, insieme al corrispettivo francese, è stato nelle settimane scorse proprio al di là delle Alpi per discutere della questione, anche se dall’incontro non sono uscite novità rilevanti. Novità che sono tuttavia arrivate oggi, con l’azienda che ha annunciato la cassa integrazione guadagni ordinaria per 2500 dei 5400 dipendenti dello stabilimento di Catania, misura che non coinvolge al momento chi è impiegato nel nuovo investimento chiamato WSiC. Due settimane di fermo, dal 15 al 22 marzo e dal 27 aprile al 4 maggio a causa di una «temporanea contrazione dei carichi produttivi derivante da una significativa riduzione di ordini e commesse», secondo Confindustria.
La direzione aziendale, intanto, ha fissato un incontro con i sindacati per il prossimo 20 febbraio. Sindacati che da par loro hanno sollecitato ancora una volta l’apertura di un tavolo ministeriale per affrontare le questioni legate non solo al piano industriale dello stabilimento di Catania, ma anche del destino del design center di Palermo, che i rappresentanti dei lavoratori ritengono «fondamentali per l’economia siciliana e catalizzatore di eccellenze isolane».