Un cittadino è stato portato via in ambulanza dopo essersi sentito male su una vettura ferma al capolinea. Il veicolo, diretto all'ospedale Cannizzaro, presentava un guasto all'impianto di climatizzazione. Una circolare interna del 12 luglio, però, impone agli autisti di proseguire «il regolare servizio di trasporto pubblico»
Stazione centrale, malore su bus della linea 448 Altri mezzi fermi per guasti all’aria condizionata
Un’ambulanza del 118, un autobus fermo e un cittadino portato via dal personale sanitario a seguito di un malore. Una scena sempre più frequente a bordo dei bus dell’Azienda metropolitana trasporti di Catania, i cui mezzi devono fare i conti – oltre che con gli interventi legati alla normale manutenzione – anche con i guasti all’aria condizionata. Così stamattina, mentre la vettura della linea 448 stava per partire dalla Stazione Centrale (diretta all’ospedale Cannizzaro), un uomo anziano che aspettava a bordo ha accusato un malessere ed è stato caricato su una barella. Il fatto è avvenuto poco dopo le 10 e si aggiunge agli altri, del tutto simili, che stanno caratterizzando l’estate sui mezzi pubblici catanesi.
Una circolare interna del 2015 diceva che «quando l’eccessiva calura non consente di effettuare regolare servizio causa impianto di climatizzazione guasto – si legge nel documento – le vetture devono essere lasciate di riserva ai vari poli, in attesa di essere rimesse in servizio non appena le condizioni climatiche lo consentiranno». Ma a smentirla è arrivato un ordine successivo, datato 12 luglio 2017, per il quale «il regolare servizio di trasporto pubblico deve essere garantito anche in presenza di vetture con climatizzatore guasto, per non creare ulteriori disagi agli utenti con ritardi o soppressioni di linea».
«È una circolare che non rispetta la normativa prevista dalla legge – attacca il sindacalista Giuseppe Cottone, di Fast-Confsal, la sigla indipendente che insieme alla Faisa-Cisal da mesi bacchetta la gestione dell’Amt di Catania – Infatti gli autisti quando viene a mancare la condizione minima richiesta mettono ugualmente il mezzo fuori servizio». Un cane che si morde la coda, mentre i mezzi rimangono vetusti e l’azienda vive un momento particolarmente delicato, anche dal punto di vista amministrativo: erano stati proprio i sindacati a dare la notizia, alcuni giorni fa, delle dimissioni di Claudio Iozzi dal consiglio di amministrazione. Una decisione presa in coincidenza con il momento in cui si deve approvare il bilancio societario e si deve pensare alla successione di Carlo Lungaro, attuale presidente.