Stato e Regione siciliana stanno massacrando le finanze del Comune di Palermo

E’ INIZIATA LA CAMPAGNA DELL’ANCI PER INFORMARE I CITTADINI SULLO STATO FINANZIARIO DELLE AMMINISTRAZIONI COMUNALI. MA IL VERO ‘CANCRO’ E’ L’UNIONE EUROPEA GOVERNATA, DI FATTO, DALLA SOLITA GERMANIA CHE IMPONE ASSURDI SACRIFICI NEL PROPRIO INTERESSE

I tagli nei trasferimenti dei contributi erariali al Comune di Palermo ammontano nel periodo 2008-2013 la bella soma di 162,1 milioni di euro, a seguito dei vincoli derivanti dal Patto di stabilità contratti con l’Europa.

Ma non è tutto, perché al Patto europeo si somma il Patto di stabilità interno il quale produce effetti finanziari negativi per altri 254 milioni di euro. In totale la somma dei tagli derivanti dalla combinazione dei due Patti di stabilità ha privato il Comune di Palermo di ben 416,1milioni di euro complessivi.

E’ questa la misura della stretta statale sulle finanze comunali. Uno scenario di crisi che è stato illustrato stamattina, a Palermo, nel corso di una conferenza stampa tenuta dal Sindaco della città, Leoluca Orlando, e dall’assessore comunale al Bilancio, Luciano Abbonato.

Tornando ai numeri della crisi finanziaria del Comune di Palermo, va precisato che, ai Patti, si aggiungono le restrizioni che vengono dalla Regione siciliana. Nello stesso periodo i tagli derivanti ai trasferimenti regionali, in virtù delle riduzioni apportate al Fondo per le autonomie locali, è costato al comune di Palermo altri 24,7 milioni di euro.

A seguito della riduzione delle entrate, che continua anche nell’anno in corso, benché volgente al termine, nel bilancio comunale sono stati effettuati tagli per l’ammontare di 160,80 milioni di euro.

Per effetto di queste restrizioni il Comune di Palermo, a partire dal 2011, ha ridotto di 8 punti la spesa corrente, portandola dalla media del 76-78 miliardi annui del periodo 2007-2011 a 70 miliardi di euro nell’anno 2012.

Di contro, alla variabilità fatta registrare nel periodo 2007-2011 alla spesa per investimenti tra i 100 e i 200 milioni di euro, con un punta minima nel 2011con meno di 50 milioni, a partire dal 2012 la spesa in conto capitale è cresciuta notevolmente sino a superare i 150 milioni di euro.

Questi numeri sono stati illustrati dall’assessore comunale al Bilancio, Luciano Abbonato dopo che il Sindaco, Leoluca Orlando, a seguito di un breve saluto, si è allontanato dalla Sala-Giunta per ricevere l’ambasciatore belga.

L’iniziativa dell’Amministrazione comunale segue l’input impresso dall’ANCI, l’Associazione dei Comuni Italiani, di informare i cittadini sulla reale situazione finanziaria dei Comuni. Una crisi finanziaria creata dalla miopia del Governo nazionale e, in Sicilia, dal sostanziale fallimento non dichiarato della Regione. L’ANCI ha presentato una piattaforma di dieci punti al Governo Letta in occasione del dibattito e delle relative modifiche da apportare al disegno di legge di Stabilità, attualmente in discussione in Parlamento.

Com’è di tutta evidenza le conseguenze del Patto di stabilità europeo, che nasce dalle politiche volute dalla Germania della signora Merkel hanno implicato l’assunzione del Patto interno come conseguenza della riduzione della spesa pubblica italiana. Di questa il nostro giornale ne ha dato conto stamattina, riportando gli elaborati Ifel, una fondazione dell’Anci. Questa, dati alla mano, ha illustrato come le spese dei Comuni italiani nel loro complesso incidono appena nella misura del 7,6 per cento del totale, a fronte di quanto incide la spesa dello Stato (29,9%), degli enti di previdenza (39%) e di regioni e sanità (18%). Nonostante queste significative differenze i tagli di spesa riguardano soltanto i Comuni e le Province, gli enti che più stanno a contatto con i cittadini e che affrontano l’impatto quotidiano con i loro fabbisogni più urgenti e immediati.

 


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