Salvatore Mirenda era a bordo di una Lancia Y che si è ribaltata intorno all'1.30 per cause ancora da accertare. Stava ritornando a casa a Paternò, dove viveva con i genitori, dopo il lavoro in una pompa di benzina a Catania.
Statale 121, un’altra vittima sulla «strada della morte» L’auto si ribalta, perde la vita un ragazzo di 21 anni
Ancora sangue innocente sulla strada statale 121, la Paternò-Catania, ribattezzata con l’appellativo di strada della morte. A causa di un incidente autonomo verificatosi la notte scorsa intorno alle 1.30, a meno di un chilometro dal bivio per Paternò, in contrada Palazzolo, ha perso la vita Salvatore Mirenda, 21 anni di Paternò, che si trovava alla guida di una Lancia Y. Tutta da ricostruire l’esatta dinamica del sinistro che ha scosso l’intera comunità paternese.
Da una prima sommaria ricostruzione Salvatore Mirenda, che stava tornando a casa da Catania, città dove lavorava all’interno di una stazione di servizio, avrebbe perso il controllo del mezzo, con l’autovettura che si è ribaltata su se stessa, concludendo la sua folle corsa sul guardrail destro della statale. L’auto è stata ritrovata quasi in verticale. A prestare i primi aiuti gli automobilisti in transito che hanno allertato i mezzi di soccorso: poco prima del 1.45 è giunta la squadra dei vigili del fuoco del distaccamento di Paternò che ha trovato il ragazzo fuori dall’abitacolo, col volto tumefatto ma che respirava ancora. Subito dopo è arrivata un ambulanza del 118, il cui personale medico ha prestato le prime cure e una pattuglia dei carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Paternò, che ha proceduto ad effettuare i ulteriori rilievi. Salvatore Mirenda è stato trasportato all’ospedale Garibaldi di Piazza Santa Maria di Gesu a Catania. Il giovane è deceduto poco prima delle 3, poco dopo l’arrivo in ospedale. Difficile, secondo gli inquirenti, capire l’esatta dinamica dell’incidente: tra le ipotesi l’alta velocità, unita a una distrazione provocata da un colpo di sonno, o il tentativo del giovane di evitare l’impatto con un randagio che stava attraverso la statale. La salma del giovane si trova adesso nell’obitorio del Garibaldi, dove nelle prossime ore potrebbe essere effettuata l’autospia. Grande dolore tra amici e parenti per il grave lutto.
Fin dall’alba, non appena si è diffusa in città la notizia della disgrazia, l’abitazione della famiglia Mirenda,ubicata in via Clemenza nel quartiere Cristo Re, dove Salvatore viveva assieme ai genitori, al fratello e alla sorella, è stata meta di un vero e proprio pellegrinaggio da parte di amici, ma anche di semplici cittadini. Una vicina di casa della famiglia Mirenda, una donna sulla ottantina, lo ricorda con le lacrime agli occhi: «Era un bel giovane educato, rispettoso e molto affettuoso. Non ci voleva». La donna ha menzionato il caso delle coppia di fidanzati Antonino Virgillito e Veronica Castro, suoi nipoti, morti sempre sulla stessa strada stratale 121 lo scorso 10 agosto a seguito di un incidente sulla moto. «Non so cosa stia succedendo – prosegue l’anziana signora – non so spiegarmi perché tanti , troppo giovani perdono al vita in modo cosi tragico». Sulla sua pagina Facebook Salvatore aveva un profilo assieme alla fidanzata: «La vita è cosi maledetta che non riesco a credere – ha scritto un amico di Salvatore, sul profilo Facebook di quest’ultimo – che una persona seria come te se ne andata». Messaggi di coraggio sono rivolti anche alla fidanzata: «Lui sarà sempre con te. Il vostro amore continuerà a vivere».