Per evitare i licenziamenti di 28 lavoratori che sono destinati al tratto Bolognetta - Lercara Friddi, Cigl, Cisl e Uil hanno concordato la loro collocazione in ferie per due settimane. «La situazione ha avuto pensati conseguenze sulle aziende, che hanno sospeso le attività»
Statale 121, sindacati chiedono incontro alla Regione «Cantiere crea disagio ai cittadini e danni economici»
Cambiano i governi regionali ma le richieste dei sindacati rimangono le stesse. Potrebbe sintetizzarsi così la richiesta di incontro all’assessore regionale Infrastrutture Marco Falcone da parte dei sindacati degli edili Fenela Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil. Che esprimono, in una lettera indirizzata al governo Musumeci, preoccupazione per lo stato dei lavori di ammodernamento della strada statale 121 Palermo –Agrigento nel tratto Bolognetta –Lercara Friddi, secondo lotto. La richiesta arriva in seguito allo scongiurato pericolo del licenziamento anticipato, da aprile a gennaio, di 28 lavoratori e all’eventualità, annunciata dalla contraente generale (la società Bolognetta Scpa) di dover ricorrere alla sospensione del cantiere da aprile.
Per evitare i licenziamenti, la settimana scorsa è stato concordato con il contraente generale la collocazione in ferie per due settimane dei lavoratori eccedenti. La situazione di emergenza è da ricondurre, secondo l’azienda, al mancato incasso degli stati di avanzamento lavori e all’impatto della perizia di variante sui lavori che ricadono nei tratti stradali limitrofi interessati da un eventuale adeguamento tecnico del progetto.
«Tale situazione del cantiere ha avuto pesanti conseguenze sui lavoratori delle aziende affidatarie, che hanno sospeso le attività licenziando tutti gli operai – denunciano Ignazio Baudo, Paolo D’Anca e Francesco Piastra, per Feneal Uil, Filca Cisl e Cgil Palermo – L’area del cantiere, che interessa un tratto di 34 chilometri da Bolognetta a Lercara Friddi, impatta negativamente e pesantemente sulla viabilità, creando una situazione di disagio dei cittadini che la percorrono e un danno economico alle attività produttive del comprensorio». Una precedente richiesta all’assessorato, unitamente all’Anas e al contraente generale, era stata già chiesta dai sindacati prima della pausa estiva.