Un viaggio sonoro ideale al buio, che ripercorrerà idealmente le orme di Goethe in Sicilia per recuperare, tramandare, conoscere e riconoscere lo stesso percorso che lo scrittore e poeta tedesco fece nell’isola, ricostruendo il paesaggio sonoro descritto nei sui testi, traducendone le parole e i luoghi in suono. È questo il concetto sul quale si basa Star-Goethe-ritorno in Sicilia, performance al buio del musicista Alessandro Librio e dell’attrice Stefania Orsola Garello, prodotta da Zabbara e Daniele Silvestri, che andrà in scenda giovedì 9 febbraio alla Fabbrica 102 di via Monteleone, 32 a partire dalla 22.
L’intento è quello di recuperare l’originario legame tra musica, poesia e lirica presenti nell’autore, per giungere a un paesaggio sonoro che fondi presente e passato. I suoni che un tempo erano il risultato dell’esclusiva relazione simbiotica tra natura e uomo, oggi sono ovviamente pieni dell’avvento dell’industrializzazione e della tecnologia.
I due artisti intraprendono un viaggio per ripercorrere i luoghi visitati da Goethe a distanza di due secoli. Portano con loro il diario di viaggio e la mappa da lui tracciata sperando di riconoscerne i luoghi descritti. Le vedute raccontate dal poeta sembrano quelle di un paradiso terrestre, di una terra colma delle tracce della storia del mondo, di un gioiello dal valore inestimabile. Quanto è rimasto di quei tesori? Quanto abbiamo saputo proteggerli e custodirli? Cosa si è fissato nella sua retina e nella sua anima di quel sublime che la potenza del paesaggio imprime? La ricerca è aperta e il viaggio è sempre un predisporsi alla scoperta. Il manuale del poeta non carica di aspettative i viaggiatori, piuttosto vuole essere un punto di partenza verso un’osservazione ampia che non escluda una possibile bellezza nel degrado o nella stratificazione storica.
Il viaggio ci guiderà verso una presa di coscienza rispetto all’importanza della tutela del paesaggio come spazio che fonda l’esistenza, per rimarcare il concetto che l’uomo è anche ciò che abita: dalle caverne al grattacielo nessun luogo dovrebbe essere privato della sacralità che egli può emanare con l’atto stesso del lavoro, della creatività, della costruzione.
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