Spunta una svastica al museo del giocattolo di Bagheria «Non si può accettare in una città aperta come la nostra»

Macabra scoperta quella che, nei giorni scorsi, si è avuta presso la Certosa di Bagheria che ospita il museo del giocattolo e delle cere diretto da Pietro Piraino Papoff, maestro dell’arte della cera. Ignoti hanno imbrattato  la cassetta della posta con una (malriuscita) svastica e all’interno della buchetta è stato ritrovato un biglietto con la scritta “Jüdische Scheiße“, ovvero “giudeo di merda“. Il fatto è stato immediatamente denunciato al commissariato cittadino.

A rendere noto l’avvenimento, con una nota, il Comune di Bagheria. Sulla vicenda indagano la Uigos (Ufficio Investigazioni Generali e Operazioni Speciali della Polizia di Stato) di Bagheria e la scientifica per risalire, attraverso eventuali tracce rilasciate sul foglietto, ai responsabili del vile gesto.

Dal Comune riferiscono che secondo il professor Piraino si tratta del gesto di qualche balordo perditempo. L’uomo, che non appartiene alla religione ebraica, aveva partecipato recentemente a un evento organizzato dall’amministrazione comunale in ricordo della Shoah, cioè la presentazione di un libro sulla storia degli ebrei di Sicilia. In quella occasione il professore aveva portato con sé una pistola giocattolo, un cimelio proveniente dal campo di concentramento di Mathausen: un giocattolo che un deportato ebreo aveva rudimentalmente realizzato con legno e filo spinato e un bossolo di pistola, per distrarre il figlio. Entrambi finirono poi nelle camere a gas

E’ il 1968 quando il professor Piraino, che in quel periodo studia a Parigi, conosce un clochard, parente delle due vittime di Mathausen, con il quale inizia un rapporto d’amicizia.
L’uomo era riuscito a conservare quel cimelio e, sul finire della sua vita, decide di regalare a Piraino il giocattolo per il suo museo, affinché non si perdesse memoria dell’Olocausto e di tutte le vittime della furia nazista. Una storia incredibile che adesso qualcuno intende infangare, non si sa ancora se per vicinanza agli orrori nazisti o per semplice ignoranza (altrettanto colpevole).

«Esprimo profonda solidarietà al professor Piraino – dice il sindaco di Bagheria Filippo Tripoli, a nome di tutta la giunta – Condanno il gesto, di qualunque natura esso sia, il gesto stupido di qualche perditempo e ancor di più se invece dovesse venir fuori una qualche matrice antisemita. Non è tollerabile accettare che in una città così aperta a tutte le diversità, a tutte le religioni, razze e appartenenze politiche, possa registrarsi un tale atto. Sono vicino al professor Piraino che svolge un ottimo servizio dedicato alla memoria attraverso il suo museo del giocattolo e delle cere che con grande piacere ospitiamo nella Certosa comunale e confido nell’operato delle forze dell’ordine che facciano chiarezza.»

Andrea Turco

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