Non c'è solo il caso della pioggia che cade all'interno del PalaCatania. Quasi tutti gli impianti sportivi catanesi non godono di buona salute. Per riqualificare la struttura di Nesima ci sono 6,1 milioni di euro nel Patto per Catania. In primavera promesso il bando per il manto erboso del campo di rugby San Teodoro
Sport, condizioni disastrose per gli impianti catanesi Il PalaNesima a pezzi, lavori in corso al PalaGalermo
Non c’è solo il caso della pioggia indoor al PalaCatania. Anzi. A dispetto delle condizioni del tetto, stigmatizzate dal presidente del Volley Catania Natale Aiello, l’impianto di corso Indipendenza è tra quei pochi, in città, che non sono ancora ridotti a un cumulo di macerie, poltroncine divelte e spazzatura. «Lì c’è un problema strutturale nella copertura – spiega un tecnico del Comune a MeridioNews – che ha una forma un po’ strana. Perché, anziché essere spiovente verso l’esterno, ha un’inclinazione verso il centro del tetto. Questo genera un accumulo d’acqua e, di conseguenza, delle infiltrazioni all’interno». L’amministrazione ha provveduto più volte a tamponare con delle toppe, e dovrebbe farlo ancora a breve. Ma la soluzione definitiva pretenderebbe un «intervento più radicale, con un investimento rilevante». Per il quale, tuttavia, bisognerà «attendere i prossimi bilanci». In altre parole, al momento non c’è neppure l’ombra del denaro necessario a intervenire.
C’è poi il disastro che risponde al nome di PalaNesima, una struttura costruita nel 1996, in vista delle Universiadi che si svolsero l’anno dopo. Nel 2003 fu inoltre palcoscenico della terza edizione dei Giochi mondiali militari. La sua costruzione costò, all’incirca, l’equivalente di 13 milioni di euro. Con i suoi cinquemila posti a sedere e più, è tra i palazzetti più grandi del Meridione. Più che altro lo era: oggi non è molto più che un guscio di cemento svuotato. Abbandonata a se stessa per anni, la struttura di via Eredia è stata saccheggiata di quasi ogni sua componente: impianti elettrico e idrico, parquet, cavi di rame, recinzioni, seggiolini, addirittura parti della copertura. Ad eccezione delle pareti esterne, va ricostruito ex novo. Lavori per i quali sono stati stanziati, all’interno del Patto per Catania, poco più di 6,1 milioni di euro, da investire entro il 2020. Il Comune dovrebbe bandire nelle prossime settimane l’affidamento della progettazione esecutiva.
Frequenti azioni vandaliche hanno messo in ginocchio anche il PalaGalermo. Terreno di gioco rovinato, infissi e sistemi di riscaldamento rubati. Il colpo di grazia gli venne inferto dal furto del sistema elettrico, nel 2015. Da allora giace chiuso e inutilizzabile. Il palazzetto, alla stregua del PalaNesima, venne edificato nel cuore di un quartiere borderline nel 1996, per le Universiadi, e dispone di circa 500 posti a sedere. Nel corso dei decenni è diventato luogo d’elezione per le società catanesi di pallacanestro. La notizia è che sono in corso i lavori di ripristino avviati con fondi comunali, per circa 200mila euro. Gli operai dovrebbe completare la riqualificazione entro un mese e mezzo.
Tra i fondi del Patto per Catania ci sono anche 711mila euro per la sistemazione del campo di rugby San Teodoro nel quartiere Librino, attualmente utilizzato dai rugbisti sociali dell’associazione Briganti, sei giorni fa colpiti al cuore dall’incendio doloso che ha distrutto la club house e la Librineria. «Lì, con un progetto realizzato degli uffici comunali – aggiunge la fonte di palazzo degli Elefanti -, rifaremo il manto erboso. Dovremmo andare in gara d’appalto entro la prossima primavera». L’intenzione dell’amministrazione sarebbe utilizzare il bando governativo Sport e periferie per rimettere in sesto altri impianti o strutture sportive: tra questi ci sono la piscina di Nesima, il campo di rugby Santa Maria Goretti, il campo scuola di Picanello, lo storico PalaSpedini e il campo di calcio Duca d’Aosta. Quest’ultimo, poche settimane fa, era stato inserito tra le ipotesi progettuali della democrazia partecipata, ma non aveva incontrato il favore dei cittadini catanesi.