Spiagge libere aperte ma lavori ancora in corso «Lunedì completeremo le passerelle in legno»

«Se vuole entrare controlla lei stesso, ma io l’avverto: non ci sono posti disponibili». Sono da poco passate le 10, quando il parcheggio della spiaggia libera numero tre della Plaia registra già il tutto esaurito. Sotto un ombrellone blu, intenti a boccheggiare per il grande caldo, ci sono tre operatori di Sostare. La partecipata del Comune di Catania che ha ottenuto il mandato, da palazzo degli Elefanti, per gestire le aree di sosta durante la stagione estiva 2017. A pochi metri di distanza altri parcheggi, lungo la carreggiata del viale Kennedy, con una lunga sequenza di automobili parcheggiate in fila indiana. Occupano per intero le corsie e a gestire tutto, in un ideale spartiacque tra legalità e illegalità, ci sono decine di parcheggiatori abusivi. «Tutta la giornata costa due euro», spiega uno di loro a una comitiva di turisti stranieri. Superato il parcheggio, ecco la sabbia della Plaia e la spiaggia gratuita. La più lontana dalla città ma anche la più affollata. Nonostante l’apertura di ieri da parte del Comune, l’inizio è con il singhiozzo. L’assenza dei servizi igenici è stata superata con l’istallazione di tre bagni chimici, dei quali uno riservato ai disabili. La passerella in legno è stata montata, così come le docce, ma ancora non ci sono i chioschi.

Per questi ultimi il bando è andato deserto e il Comune è stato costretto a diramare un nuovo avviso pubblico. Nella migliore delle ipotesi, per l’apertura, se ne riparlerà a fine mese. Per chi affollerà la spiagge c’è già qualche rimedio. Accanto a una costruzione pericolante, che è stata interdetta con transenne e avvisi, c’è un ambulante con il suo Fiorino. Vende gelati ma anche bibite fresche. Come il suo collega posizionato tra il parcheggio e l’inizio della spiaggia. Sono loro le uniche alternative al servizio fai-da-te con le borse frigo.

La situazione delle spiagge libere peggiora quando ci si avvicina alla città. Il parcheggio della numero uno è quasi deserto e anche in questo caso l’ingresso è presidiato dagli operatori di Sostare. Dentro, ad accogliere i bagnanti, ci sono una piccola ruspa e alcuni mezzi della Multiservizi, altra partecipata comunale impegnata nella gestione della stagione balneare. Gli operai lavorano a ritmo serrato perché qui da completare c’è tutta la passerella in legno e le docce. Già installati i bagni chimici. «Ultimeremo tutto entro lunedì – rassicura a MeridioNews l’assessore all’Ambiente Rosario D’Agata -. Gli operai sono a lavoro e come prima cosa verrà finita la passerelle nella spiaggia numero uno». 

Tra i bagnanti è possibile notare anche i bagnini. L’appalto per il servizio di salvataggio, requisito essenziale per dare il via alla gestione comunale del mare, è stato chiuso sul filo del rasoio soltanto nei giorni scorsi. Anche in questo caso il primo avviso pubblico era andato deserto con il Comune che aveva replicato immediatamente con un nuovo documento con criteri di partecipazione più larghi. A ottenere il lavoro è stata l’associazione di volontariato Gruppo Nettuno Catania, presieduta da Salvatore Arcidiacono. Il tutto per un importo di 76mila euro. L’aggiudicazione però non è ancora del tutto efficace, come messo nero su bianco in una determina della direzione Ecologia, ma vincolata «al completamento, con esito positivo delle verifiche, dei requisiti prescritti e dichiarati dall’associazione».

Per oggi era fissata anche l’apertura del solarium di piazza Europa, ma la terrazza sul mare durante la mattinata è ancora un cantiere aperto. L’ingresso è sbarrato e controllato dai vigili urbani mentre gli operai della Castronvinci Costruzioni, proveniente da Brolo, in provincia di Messina, sono a lavoro. «Mancano gli ultimi dettagli e apriremo nelle prossime ore», rassicura l’assessore D’Agata. Bisognerà infine attendere il 24 giugno, secondo il calendario stilato dall’amministrazione, per l’apertura del solarium di Ognina, nei pressi dell’istituto tecnico Duca degli Abruzzi. L’autogestione della stagione estiva da parte del Comune è arrivata dopo la revoca dell’appalto di gestione alla cooperativa Caffè NapoleonLa stessa finita lo scorso anno al centro di un’inchiesta esclusiva del nostro quotidiano.  


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