La seconda sezione civile della Corte d’appello di Catania, accogliendo parzialmente il ricorso di Antonino Speziale, ha rigettato la richiesta di risarcimento danni alla Presidenza del consiglio dei ministeri e al ministero dell’Interno per la morte dell’ispettore capo Filippo Raciti. La sentenza riforma quella emessa nel maggio del 2021 dalla terza sezione civile del tribunale del capoluogo etneo che aveva condannato a pagare, in solido, oltre 15milioni di euro gli ultrà del Calcio Catania, Speziale e Daniele Natale Micale. I due hanno scontato, rispettivamente, 8 e 11 anni di reclusione per l’omicidio preterintenzionale del poliziotto morto, il 2 febbraio 2007, negli scontri avvenuti all’esterno dello stadio Angelo Massimino, dove si stava giocando il derby di calcio con il Palermo.
I giudici di secondo grado hanno condannato Speziale al pagamento parziale delle spese processuali nei confronti della Presidenza del consiglio dei ministeri, del ministro dell’Interno e di Marisa Grasso, vedova dell’ispettore capo, ma «rigettata la domanda di risarcimento del danno patrimoniale proposta nei confronti di Antonino Speziale», si legge nelle motivazioni. La Corte d’appello, presieduta da Roberto Centaro, ha dichiarato contumace Micale che non ha partecipato al ricorso avanzato dal difensore di Speziale, l’avvocato Giuseppe Lipera. Il penalista si è detto, attraverso una nota stampa, «soddisfatto della riforma della sentenza impugnata. Sento che il vento sta cambiando, e non aggiungo altro».
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