Alessandro Cutè e Gianfranco Aloisi sono stati riconosciuti responsabili di quanto accaduto la notte tra il 21 e il 22 luglio. In quell'occasione ad avere la peggio fu una donna che si trovava all'esterno della struttura balneare e che rimase ferita. L'obiettivo dei due giovani però sarebbe stato l'uomo che gli aveva impedito l'ingresso a una serata
Spari lido M’Ama, condanne a 16 anni e otto mesi Aprirono il fuoco come ritorsione contro buttafuori
Si è chiuso con una condanna a 16 anni e otto mesi di reclusione il processo di primo grado in abbreviato per il ferimento della 34enne Tania, la giovane colpita da colpi di arma da fuoco, lo scorso luglio, a Briga Marina. Per il 22enne Alessandro Cutè e il 25enne Gianfranco Aloisi, accusati di tentato omicidio, la pm Antonella Fradà aveva chiesto 18 anni. La gup Daria Orlando ha deciso invece per una pena leggermente più lieve.
I due imputati, secondo la Procura, la notte tra il 21 e il 22 luglio spararono all’uscita del lido M’Ama perché non erano stati fatti entrare a una serata riservata. Una ritorsione contro i buttafuori, come i militari avevano ipotizzato e come i tanti testimoni di quella sera hanno raccontato. I carabinieri, raccolte tutte le testimonianze e acquisiti i filmati di video sorveglianza, avevano individuato i due responsabili, che sentendosi il fiato sul collo, si erano costituiti.
Cutè era stato già arrestato il 20 gennaio scorso nell’ambito dell’operazione antidroga Doppia Sponda. Anche in quel caso si era consegnato ai militari dell’Arma che lo cercavano.