Sparatoria a Catania: si consegna un 22enne vicino ai Cursoti. A gennaio fu pestato e gambizzato

Si è consegnato alle forze dell’ordine a meno di 24 ore dal duplice tentato omicidio di ieri in via Santa Maria della Catena a Catania. Secondo quanto ricostruito da MeridioNews si tratta del 22enne Giovanni Gurreri, titolare di un salone per la vendita e il noleggio auto e moto in viale delle Medaglie d’Oro. Il giovane avrebbe fatto fuoco colpendo due persone che, a quanto pare, non sarebbero stati i suoi veri obiettivi. A rimanere feriti sono stati un falegname di 55 anni e un 29enne. Entrambi arrivati in codice rosso al Pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi ma fuori pericolo, nonostante le ferite all’altezza del torace. Da ricostruire, con l’indagine affidata ai carabinieri, ci sono ancora sia il movente che l’esatta dinamica dei fatti. L’arma utilizzata, una pistola a salve modificata, è stata ritrovata dopo la sparatoria in via Idria.

L’imprenditore 22enne, il 2 gennaio è stato picchiato con una mazza e ferito con un colpo di pistola con silenziatore sparato alle gambe da un gruppo di persone che lo avevano raggiunto, a bordo di due auto, proprio nei pressi della rivendita di mezzi. Dietro l’aggressione di sette mesi fa ci sarebbe stata una ritorsione nei confronti di Gurreri junior che, qualche giorno prima, nel periodo delle festività natalizie, avrebbe picchiato due ragazzi all’interno della discoteca Ecs Dogana, nella zona del Porto di Catania. I destinati del provvedimento, finiti agli arresti domiciliari, erano stati i catanesi Agatino Ayadi (di 32 anni), Anthony Proietto, (di 27 anni) e l’algerino Ali Tarek Abdaoui (di 30 anni).

Gurrieri Jr è un volto noto della zona e non solo per la sua attività imprenditoriale. Il padre, Natale Gurreri – che ha il proprio domicilio non distante dal luogo della sparatoria – a novembre del 2022 è stato coinvolto nel blitz antimafia Zeus della polizia. Sotto la lente d’ingrandimento, finirono il quartiere San Berillo nuovo e gli equilibri del clan mafioso dei Cursoti Milanesi con la scalata al vertice del boss Carmelo Di Stefano. Lo stesso che si è reso protagonista dello scontro a fuoco con il clan Cappello nell’agosto del 2020. Gurreri, nelle carte del blitz Zeus, veniva indicato come uno dei luogotenenti di Di Stefano insieme a Giuseppe Piterà. Allo stesso clan farebbe riferimento anche Giovanni Gurreri, nonno dell’imprenditore, dal quale ha preso il nome oltre a essere conosciuto con l’appellativo di Zorro.


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