Spaccio di cocaina e marijuana nella Mezzaluna di via Ustica Per Natale in regalo un panettone per chi comprava la droga

Mezzaluna. Come la forma a semicerchio dei palazzi di via Ustica nel quartiere San Giovanni Galermo dove si spacciano cocaina e marijuana già dagli anni Novanta. Così gli inquirenti hanno chiamato l’operazione, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, che ha portato a 34 misure cautelari (30 in carcere, tre agli arresti domiciliari e uno sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora). Un’indagine durata quasi un anno (dall’ottobre del 2019 al settembre del 2020) che si è incentrata su una delle piazze di spaccio storiche del capoluogo etneo. Telecamere posizionate per inquadrare la mezzaluna tra gli edifici e agenti che si sono finti acquirenti di droga per mesi. 

Così si è arrivati a scoprire una
florida attività gestita da un gruppo criminale con regolarità e costanza: non solo una perfetta distribuzione di compiti – tra capi, pusher, vedette
e custodi
dello stupefacente – con cinque precisi turni di spaccio divisi per luoghi e fasce orarie sia per strada che dentro alcune abitazioni fortificate, come quella al quarto piano al civico 22 di via Ustica. Il ruolo di capi promotori è stato contestato a Vito Claudio Gangi detto Nino povero ammore, Concetto Renato Consoli detto Ciccio a niura Carmelo Ventaloro. Un’organizzazione con una studiata strategia commerciale tanto che ogni vigilia di Natale per chi andava ad acquistare dosi droga in regalo c’era anche un panettone in omaggio. Un modo come un altro per fidelizzare i consumatori e garantirsi un giro d’affari che si aggirava attorno ai 10mila euro al giorno. Tra l’altro, dalle indagini è emerso che il pagamento delle sostanze stupefacenti sarebbe avvenuto dentro casa di uno degli indagati che avrebbe gestito anche la cassa comune dell’organizzazione. 

Fondamentale per il gruppo sarebbe stato anche riuscire a garantire
l’approvvigionamento di cocaina
della piazza di spaccio anche tramite contatti con trafficanti calabresi. E, infatti, nel corso delle indagini, la mattina del 29 giugno del 2020, gli agenti della squadra mobile hanno arrestato al porto di Messina il corriere Salvatore Giuffrida mentre sbarcava dal traghetto proveniente da Villa San Giovanni (Reggio Calabria). Nascosti all’interno della sua auto sono stati trovati cinque chili di cocaina
suddivisa in cinque panetti e destinata alla piazza di spaccio di via Ustica.

Elenco degli arrestati.

In carcere:

1.
Sebastiano Mirko Altavilla (class 1993);

2.
Maria Barbato (classe 1967);

3.
Nino Mario Barbato (classe 1984);

4.
Claudio Caudullo (classe 1994);

5.
Concetto Caudullo (classe 1966);

6.
Alfio Cavallaro (classe 1965);

7.
Enrico Marco Cocola (classe 1985);

8.
Michelangelo Maurizio Cocola (classe 1966);

9.
Concetto Renato Consoli (classe 1968);

10.
Silvio Consoli (classe 1970);

11.
Vito Andrea Curia (classe 1989);

12.
Vito Claudio Gangi (classe 1967);

13.
Salvatore Giuffrida (classe 1968);

14.
Sebastiano Guerrera (classe 1989);

15.
Antonino Michael Ierna (classe 1997);

16.
Filippo Ierna (classe 1984);

17.
Tanino Dario Ierna (classe 1986);

18.
Stefano Lanzafame (classe 1988);

19.
Alfredo Mantia (classe 1964);

20.
Giuseppe Razza (classe 1972);

21.
Angelo Massimo Ruggeri (classe 1978);
22.
Angelo Santoro (classe 1975);

23.
Antonino Sciuto (classe 1977);

24.
Sergio Sentina (classe 1975);

25.
Fabio Vaccalluzzo (classe 1990);

26.
Maurizio Vaccalluzzo (classe 1989);

27.
Carmelo Ventaloro (classe 1964); 
28.
Giuseppe Ventaloro (classe 1985);

29.
Mirko Ventaloro (classe 1989);

30.
Alessandro Carmelo Zappalà (classe 1970).

Agli arresti domiciliari:

31.
Nicola Di Pasquale (classe 1946);

32.
Filippa Crisafulli (classe 1988);

33.
Salvatore Lauria (classe 1965). 

Destinataria dell’obbligo di dimora nel comune di residenza e/o
domicilio:

34. 
Graziella Terranova (classe 1994). 


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