La denuncia di una «anomalia statistica» rispetto alle altre partecipate comunali arriva dal presidente della commissione consiliare apposita, Michele Failla, che chiede spiegazioni al sindaco. Intanto, sui cartelli della società per informare sul Movidabus spunta il logo del Comune di Catania utilizzato nel ventennio
SoStare, «300mila euro per i dipendenti diligenti» E sugli avvisi aziendali spunta lo stemma fascista
Quasi 300mila euro all’anno di supermini, cioè «retribuzioni aggiuntive alla paga base concesse ai lavoratori per premiarne “diligenza e laboriosità“». Tanto spende la società SoStare – partecipata dal Comune di Catania che si occupa degli stalli parcheggio a pagamento – per i bonus ai suoi 14 dipendenti amministrativi. Tra cui il lavoratore o la lavoratrice che in questi giorni ha scelto lo stemma della Catania fascista come simbolo da inserire in una comunicazione aziendale ai cittadini.
La spesa esatta è di 280mila euro all’anno. A diffonderla è Michele Failla, consigliere comunale che presiede la commissione sulle aziende municipalizzate. «Questa cifra equivale a più del doppio di quanto si spende per i superminimi in altre quattro importanti aziende partecipate messe insieme, ovvero Asec Spa, Asec Trade, Sidra e Multiservizi». Per un totale di mille dipendenti, a fronte dei 208 di Sostare. Solo 14 dei quali ricevono i bonus: si tratta degli addetti all’amministrazione e non degli operatori che, su strada, verificano la validità dei tagliandi per la sosta apposti dai cittadini.
Una «anomalia statistica» della quale la commissione consiliare racconta di aver più volte chiesto spiegazioni all’azienda. «Senza ottenere finora risposta», si legge nell’interpellanza al sindaco Enzo Bianco presentata da Failla e firmata anche dai colleghi Sebastiano Anastasi, Nino Vullo, Salvo Spadaro, Agatino Lanzafame, Francesco Saglimbene, Beatrice Viscuso, Riccardo Pellegrino, Carmelo Sgroi ed Erika Marco.
E intanto c’è chi nota un errore nei cartelli affissi dall’azienda per informare i cittadini sull’utilizzo del MovidaPark serale. In alto all’annuncio campeggia il nome dell’iniziativa. A destra si trova il logo aziendale di Sostare. A sinistra, per ironia della sorte, c’è lo stemma del Comune di Catania. Ma nella sua versione fascista: con il fascio littorio in alto, posto su una banda rossa. Simbologia abolita dopo la caduta del regime e difficilmente rintracciabile anche online.
A lamentarsi – per lo sfruttamento dell’immagine più che per l’errore – è il gruppo etneo di estrema destra Cervantes. «Ci consola sapere che l’azienda dalla SoStare ha avuto la brillante idea di lasciare degli avvisi dal 1° al 7 di agosto, per informare l’utenza, utilizzando come logo della istituzione comunale il simbolo della Catania fascista – scrivono in una nota – Certo, se questa città avesse davvero un’amministrazione fascista tante emergenze come quella abitativa, culturale e sociale non sarebbero contemplate. Invece, ahinoi, viviamo in una città devota totalmente allo spreco, al degrado e alla cattiva amministrazione. Sporcizia e abbandono la fanno da padroni».