Sospensione revocata dopo l’annullamento del provvedimento disciplinare che aveva colpito un bambino autistico grave di 11 anni dell’istituto Manzoni–Dina e Clarenza di Messina. L’alunno era stato sospeso con obbligo di frequenza dopo una pacca data a una compagna di classe: una decisione che aveva acceso un acceso dibattito pubblico e attirato l’attenzione dei garanti comunali […]
Sospensione revocata per l’alunno autistico: il caso che aveva creato scalpore a Messina
Sospensione revocata dopo l’annullamento del provvedimento disciplinare che aveva colpito un bambino autistico grave di 11 anni dell’istituto Manzoni–Dina e Clarenza di Messina. L’alunno era stato sospeso con obbligo di frequenza dopo una pacca data a una compagna di classe: una decisione che aveva acceso un acceso dibattito pubblico e attirato l’attenzione dei garanti comunali per le persone con disabilità e per l’infanzia, che avevano chiesto la revoca della misura.
Il nodo educativo e la scelta contestata della scuola di sospendere l’alunno autistico
La sospensione di cinque giorni, giustificata dal dirigente Michele Bonardelli come intervento con «finalità educative», aveva suscitato immediate polemiche. Nella delibera si parlava di un provvedimento volto a favorire la consapevolezza dell’alunno e a ristabilire rapporti corretti nella comunità scolastica. Ma per la famiglia, e per l’ex garante minorile Fabio Costantino, quel gesto disciplinare sarebbe stato inadeguato rispetto alle condizioni del bambino, certificato dall’Inps come «gravità comma 3» e seguito quotidianamente da più figure di supporto.
Secondo i genitori, infatti, il figlio non sarebbe in grado di comprendere né la natura dell’azione né il senso della punizione, rendendo il provvedimento non solo inutile ma anche controproducente.