Sono passati da qui: Subsonica

Corpo a corpo i ragazzi si fanno spazio per potersi avvicinare il più possibile a quel palco, dove vedranno e udranno i loro miti. Ma eccoli finalmente arrivare! Gli studenti come velociraptor si gettano sul gruppo torinese ed in breve tempo si entra dentro per accomodarsi anche a terra dal momento che trovare un posto libero sembri quasi impossibile. Dopo uno scrosciante applauso, che accoglie i Subsonica, una breve presentazione e i doverosi ringraziamenti da parte del nostro moderatore Davide Brusà, ci si catapulta ratto con le domande. Le prime vengono rivolte dai rappresentanti delle varie testate giornalistiche on line delle facoltà di Lingue e Lettere che conducono la serata intitolata Nuovi linguaggi. Le domande riguardano il gruppo, il rapporto che hanno in relazione alla città d’origine, alla musica e alle nuove tecnologie, dal momento che il loro sound è decisamente elettronico con venature groove. Alcune risatine imbarazzate precedono la risposta di Samuel, voce accattivante dei Sub, che rompe il ghiaccio con il pubblico intervenuto e da’ l’avvio ad una discussione emozionale tra le due parti: “E’ miracoloso che stiamo ancora insieme” scherza simpaticamente con Boosta & Co.

Le loro strade si sono incrociate e la loro frequentazione inizia a svilupparsi nel ’96 in una Torino vivissima (e fiorita recentemente) nel periodo in cui qualcosa stava cambiando nella cultura del lavoro, al tramontare inesorabile di una serie di certezze. Certezze, stati d’animo e condizioni in equilibrio precario che Samuel canta nei testi, che a volte, all’orecchio di un ascoltatore estraneo risultano scuri ed ermetici quasi lo stile tendi a rispecchiare il contrasto che si innesca tra la fredda tecnologia degli strumenti musicali e il calore umano delle canzoni. Un uomo terrestre, quello dell’ultimo album artistico, che assume varie connotazioni extra comunicative, tant’è che il termine terrestre viene usato con la stessa valenza in italiano, in inglese e in francese.

E’ proprio l’uso di termini vari che hanno forgiato un linguaggio – come lo definiscono loro – giovanile: “Il gruppo riesce a sviluppare un mondo di linguaggi e neologismi che diventano una sorta di ambiente comune per le persone che seguono quel tipo di band” spiega C-Max. “Usiamo uno slang perché non sappiamo bene l’italiano” rilancia Boosta fra le risa del pubblico. Parole nate con significato particolare che diventano, dunque, vocabolario comune, acquistano vita nuova per essere utilizzate dai fans che seguono i Subsonica.

Boosta, in maniera ironica, racconta il suo rapporto con il linguaggio, ovvero l’utilizzo di un pennarello indelebile sul proprio corpo: “Un modo diverso per comunicare quello che io sono dentro, quello che ho dentro al fondo della mia anima. Quando devo esprimere agli altri cosa si prova io devo scrivermelo assolutamente addosso!” Scatta inevitabile un anedotto: “All’MTVday pioveva e io ho scritto sul braccio Piove” il pubblico si diverte nell’udire il racconto mentre il tastierista spiega la sottile “semantica ludicistica del mezzo parola” citando, come esempio, un tipico dialogo con Samuel. Boosta chiede: “Toc toc, chi è?” Samuel risponde: “Sto cazzo!”
” In quanto gruppo dobbiamo comunicare in qualche modo…” ribadisce Samuel.

Una domanda, corredata da una bella risposta del gruppo, arriva da Soqquadro: “Cestino, cassetto del comodino, baule. Nella vostra carriera cosa vorreste cestinare, cosa avete ancora nel cassetto da uscire e cosa vorreste mantenere nel baule?” Imbarazzato Boosta risponde che nel baule senza dubbi ripone tutto l’affetto che lega il gruppo, strappando alla platea un applauso di approvazione “Nel cestino forse qualche cagata che abbiamo scritto la getterei” – sarcasticamente continua- “mentre nel cassetto sicuramente abbiamo musica già registrata che vogliamo far uscire al momento giusto”.

Si passa ad una pausa di Videoclip che scorrono come nuvole rapide sopra le teste rapite degli ascoltatori. Il primo video è “Corpo a corpo”, molto contestato in Italia per la crudezza diretta della scena. Una donna incinta, nuda, appesa ad un gancio da macellaio spiega chiaramente il perchè molti disappunti della gente inesperta non hanno permesso la messa in onda del video in varie fascie di trasmissione televisiva (il clip si può ammirare di notte in Tv). Il secondo video “Discolabirinto”è stato concepito per i sordomuti, coloro che non possono ascoltare la musica e la sua intensità. Il progetto, nato in collaborazione coi BlueVertigo, vuole andare oltre un semplice filmato, cercando di tradurre il suono in luce e movimento. L’ultimo clip è “Incantevole”. Sullo sfondo di una Praga romantica e ricca di turisti, scie di comete precipitano sulla capitale europea a indicare la frammentazione del fragile equilibrio decantato quasi perennemente nelle canzoni di Samuel. Chissà a questo punto se la scelta della location è stata del tutto casuale!?!

Gli ultimi interventi del pubblico stanno per chiudere l’incontro. Si chiede in particolare il loro rapporto con religione e politica. C- Max risponde che sicuramente la democrazia e la libertà devono essere difese mentre sulla religione gli studenti hanno toccato un punto dolente: alcuni componenti del complesso non sembrano avere una forte fede nell’istituzione religiosa in quanto tale, alcuni seguono un proprio credo mentre uno solo si definisce agnostico. Che serpi questi studenti curiosi! Ninja (batteria) aggiunge che a volte quando avvengono dei fatti molto spiacevoli (forse si riferisce alla recentissima scomparsa dell’amica fotografa Caterina Farassino a causa di incidente stradale) non si ha la forza di credere in un Dio e si cerca di non appoggiarsi a queste cose.

Vicio (basso) infine ricordando a tutti che la pirateria è un reato – “non rubate” afferma con forza – invita tutti i fans al concerto di stasera che si terra al Palasport di Acireale. Costo del biglietto 14 €. “Abbiamo aumentato i costi di produzione (il concerto è autoprodotto da loro) ma non il costo del biglietto – dice C- Max – affinché nessuno possa essere tagliato fuori da un concerto dei Subsonica!!!” scontato dire che il pubblico ha approvato appieno la scelta con una fragorosa ovazione, fra i tanti flash di macchine fotografiche e le urla di alcune ragazze in fondo la sala.

(7 ottobre 2005)

Alessandro Mansueto

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