Regia: Giampiero Solari
Musiche originali ed arrangiamenti: Leonardo De Amicis
Coreografie: Luca Tomassini
Disegno luci: Marcello Jazzetti
Musicista: Davide Pintoni
con Mariangela Melato
Produzione: Ballandi Entertainment S.p.a.
Il nuovo spettacolo della grande Mariangela Melato approda al Teatro Stabile di Catania. La rappresentazione propone un nuovo genere che in questi anni sta avendo un successo sempre più crescente: si tratta del “One-man show”, unesibizione nella quale si raccontano storie, si recitano monologhi, si canta e si balla, con laccompagnamento di ballerini e musicisti.
Il teatro catanese ha già presentato spettacoli del genere nelle scorse edizioni della popolare rassegna teatrale. Altri attori del calibro di Beppe Grillo e Paolo Rossi, infatti, hanno calcato il palcoscenico dello Stabile per intrattenere il pubblico con le loro esibizioni e la risposta degli spettatori è stata sempre positiva.
Anche lo spettacolo proposto dalla nota attrice milanese ha riscosso un grande successo, uno show in cui la Melato ci racconta della sua Milano degli anni 60 e dei suoi esordi nel mondo del teatro e del cinema, prima fra tutti una rappresentazione in cui venne chiamata per la prima volta nientemeno che da Dario Fo, anche se per recitare il ruolo di prima prostituta. Comunque, come lei stessa dice durante la sua esibizione «meglio essere la prima puttana che lultima sguattera!»
Lo spettacolo rappresenta una leggera parentesi del suo percorso teatrale oltre a quello cinematografico, durante il quale la voce fuoricampo di un furente Giancarlo Giannini nel ruolo del signor Carunchio, allepoca del famoso film che recitò proprio con la Melato, Travolti da un insolito destino nellazzurro mare dagosto del 1974, le ricorda che molta della sua fortuna è dovuta proprio ai ruoli di prostituta che in certe commedie ha dovuto recitare.
Si apre il sipario e Beh, non è proprio così! In realtà è la stessa Mariangela Melato ad aprire il telone per annunciare al suo pubblico che assisterà ad uno spettacolo in cui cercherà di essere assolutamente se stessa, un suo monologo in cui proverà a parlare soltanto di lei. Si apre il sipario e gli spettatori possono assistere ad una sorta di musical, in cui la non più giovane ma sempre arzilla attrice milanese funge da prima donna, accompagnata da alcuni ballerini. Di colpo le luci da grande palcoscenico e le belle coreografie scompaiono, per lasciare il posto ad una scena quasi completamente spoglia. Solo una poltrona rossa e tre specchi, che fungeranno anche da proiettori, impreziosiranno il palcoscenico. Seduta comodamente la Melato ora è pronta a cominciare il suo racconto, che comincia da quando iniziò a disegnare manifesti ed a lavorare come vetrinista per la Rinascente per pagarsi i corsi di recitazione, fino a raccontare dei suoi primi debutti in teatro e nel cinema italiano. La conclusione, tuttavia, discerne una piccola-grande tristezza della protagonista, che dopo aver schernito per quasi tutto lo spettacolo le coppie moderne, accusate di aver perduto il vigore e la vivacità di un tempo, riconosce che sebbene libera ed indipendente, come ricorda il titolo dello show, avrebbe voluto conoscere un “vero uomo”, uno di quelli che oggigiorno riesce a trasmetterti un po di protezione, uno che non si depila, uno di quelli che riuscisse a capirla.
Lalternarsi di monologhi interessanti e divertenti con balli e canzoni rende la rappresentazione molto gradevole per il pubblico, che a volte è anche invitato ad intervenire.
A dirigere lattrice milanese in questa sua nuova avventura il regista Giampiero Solari, noto al pubblico televisivo per la direzione artistica degli spettacoli di Fiorello e Panariello.
Teatro Metropolitan, dal 15 marzo 2007
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