Smoke free, cinque arresti per rapine e ricettazione Coinvolto anche Massimo Arena, figlio storico boss

C’è anche Massimiliano Massimo Arenafiglio del boss Giovanni, tra gli arrestati dell’operazione Smoke free. È stata eseguita questa mattina un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di cinque persone, ritenute responsabili – a vario titolo – di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di rapine e furti in appartamento, ricettazione, detenzione e porto illegale di armi da fuoco. Oltre ad Arena – in carcere dal 2015, dopo essere stato arrestato mentre si nascondeva nell’intercapedine di un appartamento a Librino -, sono stati arrestati i pregiudicati Concetto Aiello (classe 1975), noto alle forze dell’ordine per reati in materia di droga e già ai domiciliari; Giovanni Gagliano (classe 1990), anche lui con un passato di spaccio; Salvatore Lo Re (classe 1978); e Vincenzo Verga (classe 1974), già ai domiciliari e accusato di essere uno dei componenti del commando che a febbraio ha strappato con un escavatore il Postamat di via Ispica a Piano d’api (ad Acireale).

Le accuse di oggi partono dal numero anomalo di segnalazioni di rapine avvenute tra giugno 2014 e marzo 2015, tutte ai danni di una società che distribuisce tabacchi nella zona del Catanese. Nel corso delle indagini era emerso che gli atti criminali, in realtà, erano cominciati nella seconda metà del 2013. In totale, nel giro di poco più di un anno, la ditta aveva subito complessivamente 14 rapine. Un danno economico non da poco se si considera che all’interno di ogni scatolo c’erano sigarette per un valore di circa duemila euro. Secondo gli investigatori, era un’associazione criminale capeggiata da Giovanni Gagliano a effettuare le rapine: Gagliano, ex dipendente della società, avrebbe usato le conoscenze acquisite per organizzare i colpi nel dettaglio. I percorsi dei furgoni, le sedi dei destinatari delle forniture, gli antifurti sui mezzi di trasporto: tutte informazioni utili per evitare di essere beccati.

Ai presunti componenti della banda sono state contestate tre rapine aggravate commesse il 3 giugno 2014, il 10 febbraio e il 13 marzo 2015. Il valore del bottino, secondo le forze dell’ordine, si aggira intorno ai 180mila euro. Oltre a tre furti aggravati in abitazione commessi a Catania e in alcuni Comuni dell’hinterland il 23 febbraio, il 12 e il 18 marzo 2015. A Gagliano, 26 anni, è stata contestata anche la detenzione abusiva di due pistole semiautomatiche. Ci sono accuse in materia di armi anche nei confronti di Massimo Arena, accusato di detenzione e porto illegale di armi da sparo, oltre che di minaccia aggravata ai danni di Gagliano. Con il quale avrebbe avuto una discussione proprio a proposito delle rapine. Un sesto uomo, oltre alle cinque persone coinvolte oggi, è attualmente ricercato. 


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