Le creazioni etiche di Gemma Lo Bianco, vincitrice della quarta edizione dell'evento di moda palermitano, verranno esposte in via Libertà. L'organizzatore Antonino Valguarnera: «Dolce e Gabbana hanno speso 26 milioni di euro per eventi a cui potevano accedere solo i facoltosi, noi con 15mila euro abbiamo garantito contenuti e accessi gratuiti e per tutti». Guarda le foto
Smoda, si chiudono le sfilate all’insegna dell’ambiente «D&G puntano sugli stereotipi, noi sulle avanguardie»
«Dolce e Gabbana hanno fatto emergere lo stereotipo della Sicilia, noi invece puntiamo molto sulle avanguardie e su una coppola che magari si indossa al contrario». Antonino Valguarnera, uno degli ideatori di Skip La Comune – il locale in via Sampolo nato come una parruccheria alternativa e diventato negli anni un vero e proprio centro culturale – al termine della sfilata che si è svolta venerdì 8 luglio alle Poste centrali sintetizza in questo modo Smoda. Al quarto anno di attività l’evento di moda sociale si chiude oggi, a partire dalle 19. Sulle vetrine di NHVR in via Libertà saranno esposti gli abiti della stilista Gemma Lo Bianco, che lo scorso weekend ha trionfato con le proprie creazioni basate sul tema Disastri ambientali causati dalle petroliere, barriera corallina e inquinamento delle acque.
«Il messaggio che vuole mandare Smoda è propositivo – continua Valguarnera – tende a valorizzare le risorse umane che lavorano e vivono nel territorio palermitano. La nostra associazione culturale ha lo scopo di far apprezzare l’arte e la cultura in tutte le sue sfaccettature, lavoriamo su questo fronte da dieci anni». Ed è inevitabile fare il raffronto con Dolce & Gabbana, i due stilisti noti a livello internazionale che negli scorsi giorni hanno organizzato una sfilata con piazza Pretoria chiusa al pubblico e dagli accessi iperselezionati.
Tutto il contrario di Smoda e della serata di venerdì, con centinaia di palermitani e palermitane che hanno assistito alle creazioni di artisti locali che hanno realizzato abiti interamente con materiali di riciclo per una sfilata a metà tra la moda e la performance teatrale, ispirati a temi sociali che abbracciano la vita quotidiana: dalla violenza sulle donne alla guerra in Siria, dall’immigrazione ai temi di natura ambientale e sociale. «Noi abbiamo molta stima di D&G, sono stati un pungolo sia in positivo che in negativo – continua l’organizzatore di SModa – la loro presenza fa parte comunque del mood di questi anni di Palermo. Di certo hanno realizzato molti eventi ma solo per chi poteva permetterseli, noi abbiamo speso 15mila euro garantendo l’accesso gratuito e a tutti a fronte dei 26 milioni spesi dai due stilisti. Io credo che il rispetto per l’ambiente dovrebbe essere la nostra priorità, madre natura andrebbe tutelata come facciamo con la nostra madre naturale».