Ieri MeridioNews ha svelato l'avviso di chiusura indagini per 18 persone. Oggi arriva il commento dei sindacalisti Cgil Giovanni Pistorio e Giacomo Rota. Nel mirino il vecchio corso dell'ente finito al centro degli approfondimenti della guardia di finanza
Sistema Cassa edile. Sindacati dopo la chiusura indagini «Silenziosi colletti bianchi lavoravano al servizio di pochi»
Viene definito un «mondo capovolto» dove «silenziosi colletti bianchi operavano a vantaggio di pochi». Sono le parole di Giovanni Pistorio, segretario generale Fillea Cgil e Giacomo Rota, segretario generale della camera del lavoro di Catania, sull’inchiesta che riguarda la Cassa edile etnea. Di ieri la notizia, svelata in anteprima di MeridioNews, della notifica di un avviso di chiusura indagini a 18 persone. Il noto imprenditore Salvatore Ferlito, ex presidente di Ance Sicilia, insieme ad altri impresari avrebbe beneficato di falsi durc, cioè il documento che attesta la regolarità contributiva delle aziende, fondamentale per partecipare alle gare con la pubblica amministrazione.
L’uomo chiave per chi si avvaleva di questo presunto sistema, almeno secondo la procura e i militari della guardia di finanza del nucleo economico-finanziario, sarebbe stato Filippo Di Guilmi. Oggi in pensione ma all’epoca dei fatti contestati vice responsabile della Cassa edile di Catania. «Esponendo alcune anomalie, come Fillea Cgil e Feneal Uil, i sindacati hanno cercato di rimettere in equilibrio il sistema affinché possa sempre più divenire impermeabile agli insani appetiti di chi inquina il mercato edile già provato dalla crisi, falsando le regole del gioco».
«Stop finalmente agli artifici, ai sofisticati stratagemmi messi in piedi dai tanti colletti bianchi che operano in maniera invisibile in questa terra di mezzo – continuano i sindacalisti -. Ringraziamo soprattutto il presidente della Cassa edile, Marcello La Rosa (Ance) e il presidente Ance di Catania, Giuseppe Piana, per il coraggio e il sostegno nel denunciare insieme a noi, il malcostume della vecchia governance».