Sacchetti con dentro spazzatura di ogni tipo non differenziata, pezzi di mobili di legno e altri rifiuti anche ingombranti. «La nostra vetrina è continuamente invasa dai rifiuti del condominio con cui confina», denuncia il presidente dell’associazione ambientalista Natura sicula Fabio Morreale. La sede si trova a Siracusa, al numero civico 24/A in piazza Santa Lucia, a fianco della basilica normanna. «Una vergognosa scesa da terzo mondo – lamentano dall’associazione – in un’area frequentata da migliaia di turisti attratti dai luoghi intitolati alla Santa patrona». Gli attivisti lamentano questa situazione che dicono di denunciare ormai da così tanto tempo al punto da avere perso ogni speranza di risoluzione. «La prima segnalazione – puntualizzano da Natura sicula – con una richiesta di intervento, fu inviata al sindaco Francesco Italia e al comandante della polizia ambientale Vincenzo Miccoli l’8 giugno del 2022».
Erano i giorni del blocco della discarica di Lentini di Sicula Trasporti. «In quella occasione – continua Morreale – si formò una montagna di rifiuti e un insopportabile odore di percolato che non consentiva il regolare svolgimento delle attività sociali in sede. Specificare cosa il Comune abbia fatto da allora è perfettamente inutile visto il risultato: la vetrina è ancora invasa dai rifiuti, creando un ostacolo fisico anche solo per pulire i vetri». Un anno in cui da parte di Natura sicula sarebbero andate avanti con costanza le richieste di intervento all’amministrazione comunale per trovare una soluzione in grado di risolvere il problema. Stando a quanto ricostruito dagli attivisti dell’associazione ambientalista, la situazione invece andrebbe avanti sempre uguale, con cumuli di rifiuti di ogni tipo ammassati davanti alla vetrina ogni giorno. «Ormai abbiamo perso ogni speranza: i numerosissimi solleciti di intervento sono caduti nel vuoto, uno a uno».
Secondo quanto ricostruito da Natura sicula, tutto è cominciato in concomitanza con l’inizio del servizio di raccolta differenziata porta a porta. «Al condominio limitrofo (e non capiamo il perché visto che ci sono più di dieci appartamenti) furono consegnati i mastelli, anziché i carrellati con l’indicazione del suolo pubblico in cui collocarli. L’edificio – continuano dall’associazione ambientalista – non dispone di un cortile in cui internalizzare i contenitori. E, avendo il condominio poco spazio davanti il portone di ingresso, da quel momento è cominciata l’anarchia: anziché esporre i rifiuti al limite della proprietà, questi vengono collocati davanti la nostra vetrina. Ad aggravare la situazione, lo scarsissimo uso dei mastelli, il frequente conferimento di rifiuti ingombranti, l’errata separazione dei rifiuti e il mancato rispetto del calendario dei conferimenti».
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