Reparti, sale operatorie e laboratori per 65mila metri quadri e 425 posti letto per un costo di 200 milioni di euro. «Siamo al primo tempo, ma abbiamo superato la politica delle attese inutili e delle polemiche», dice il presidente della Regione. Guarda le foto
Siracusa, presentato il progetto per il nuovo ospedale Musumeci: «Dopo 50 anni, ma con standard europei»
Oltre 65mila metri quadrati di reparti, sale operatorie e laboratori, 425 posti letto e dieci ettari di verde urbano. È stato presentato questa mattina il progetto del nuovo ospedale di Siracusa. «Era una sfida – ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci – Siamo al primo tempo, ma abbiamo superato la politica delle divisioni, delle attese inutili, delle polemiche sterili. Dopo cinquant’anni arriviamo alla realizzazione in questa provincia di un nosocomio con standard europei».
Dopo un’attesa di circa 30 anni, fatta di annunci ai quali non sono seguiti atti amministrativi, adesso ad aggiudicarsi il concorso di idee è stata l’associazione di imprese Studio Plicchi Srl (mandataria), De La Hoz Aquitectos-Ava Aquitectura Tècnica Y Gestiòn Sl, Milan Ingegneria Srl, Areatecnica Srl, Sering Ingegneria Srl. «Vorrei sottolineare l’azione corale di tutti gli attori istituzionali, a livello nazionale, regionale e locale per raggiungere questo risultato, un sogno che si appresta a diventare realtà», ha detto la commissaria straordinaria prefetta Giusi Scaduto.
Entro 75 giorni dall’aggiudicazione dovrà essere presentato il
progetto preliminare del nuovo ospedale al quale seguirà, entro 120 giorni dall’approvazione del preliminare, quello definitivo. Infine, il progetto esecutivo entro 60 giorni dall’approvazione del definitivo. Il costo stimato è di circa 200 milioni di euro, inseriti dalla Regione nella programmazione dell’edilizia ospedaliera.
Un risultato a cui si arriva dopo una
querelle lunga almeno un trentennio, con la situazione che si era impantanata sulla scelta dell’area in cui costruire la nuova struttura. Il Movimento 5 stelle aveva proposto l’area destinata al demanio militare di Punta Santa Panagia, che ospita la stazione radiotelegrafica della Marina militare. Giudicata inaccettabile dall’ex deputato dell’Ars Vincenzo Vinciullo per vincoli archeologici, di inedificabilità e per problemi logistici dovuti al traffico. Un passo avanti era stato fatto quando Musumeci si era affidato a un urbanista e a un esperto di edilizia sanitaria. In seguito alla relazione presentata alla Regione era stata scelta l’area di Tremmilia, vicino allo svincolo autostradale.