Umberto Montoneri è accusato di violenza aggravata dall'utilizzo del metodo mafioso. Le frasi dirette a Giuseppe Guastella, direttore di Diario 1984, sarebbero state finalizzate a farlo desistere dal pubblicare articoli sul cognato Gianfranco Urso
Siracusa, minacciò un giornalista in aula di tribunale Ai domiciliari 54enne ritenuto vicino al clan mafioso
È finito agli arresti domiciliari il 54enne Umberto Montoneri perché gravemente indiziato dei reati di tentata violenza privata e violenza privata continuata, aggravata dall’utilizzo del metodo mafioso, per aver minacciato Giuseppe Guastella, il direttore del quotidiano online Diario 1984. Nella mattinata di oggi, gli agenti della squadra mobile di Siracusa, su delega della direzione distrettuale antimafia della procura di Catania, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale etneo.
Lo scorso ottobre, durante un’udienza al tribunale di Siracusa, Montoneri avrebbe minacciato il cronista presente in aula indirizzandogli frasi minatorie per intimorirlo. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, l’intento del 54enne sarebbe stato quello di farlo desistere dal pubblicare articoli sul cognato Gianfranco Urso, attualmente detenuto e appartenente al clan mafioso Bottario-Attanasio. In quella stessa occasione, Montoneri avrebbe fisicamente impedito al giornalista di rientrare in aula piazzandosi davanti alla porta d’ingresso e insultandolo con frasi intimidatorie. A Montoneri viene contestata anche l’aggravante di aver agevolato l’attività dell’associazione mafiosa.
Il giornalista di 72 anni Giuseppe Guastella, per tutti Pino, lo scorso 6 febbraio era finito agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione Sistema Siracusa perché coinvolto nella vicenda giudiziaria che ha tra i registi principali Giancarlo Longo, nel suo ruolo di magistrato in servizio presso la procura di Siracusa e gli avvocati Giuseppe Calafiore e Piero Amara. Il cronista è stato poi scarcerato a maggio su disposizione della gip del tribunale di Messina, Maria Vermiglio, che ha ritenuto fossero venute meno le esigenze cautelari nei suoi confronti.