È deceduto a 87 anni. Nella sua carriera è stato deputato nazionale per quattro legislature e sottosegretario al Tesoro nei governi guidati da Giovanni Goria e Giulio Andreotti. «Era mosso da grande passione», ha commentato il primo cittadino Francesco Italia
Siracusa, è morto l’ex sindaco e onorevole Gino Foti Storico esponente della Dc. «È stato politico di razza»
È morto a Siracusa, all’età di 87 anni, Gino Foti. Storico esponente della Democrazia cristiana, è stato sindaco del capoluogo aretuseo dal marzo del 1972 a dicembre del 1973 e deputato nazionale per quattro legislature. Foti, inoltre, ha ricoperto anche il ruolo di sottosegretario al Tesoro nei governi guidati da Giovanni Goria e da Giulio Andreotti. Ha guidato l’Asi, l’associazione sviluppo industriale ed è stato anche presidente del Siracusa calcio nelle stagioni 1976-77 e poi dal 1982 al 1984.
Negli ultimi anni è stato vicino al Partito democratico, pur non essendone tesserato. Foti, infatti, è stato uno dei sostenitori dell’ex sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo e anche del deputato Giovanni Cafeo, che di recente è passato alla Lega. Negli anni, Foti è stato anche coinvolto in procedimenti giudiziari: le condanne subìte, però, si sono sempre risolte in suo favore nei successivi gradi di giudizio. Nel 2000 è stato prosciolto dall’accusa per voto di scambio in occasione delle elezioni del 1992. Più di recente, proprio a febbraio di quest’anno, il tribunale di Siracusa ha assolto l’ex sottosegretario che, nel 2012, era stato arrestato con l’accusa di tentata estorsione nei confronti di due dirigenti della Sai 8, la società che gestiva il servizio idrico integrato in provincia di Siracusa.
«Con la morte di Gino Foti – ha commentato il sindaco di Siracusa Francesco Italia – se ne va uno degli ultimi protagonisti, certamente il più longevo e carismatico, di
una stagione politica che in anni difficili ha dovuto affrontare scelte decisive per la città, designandone le
sorti fino a i nostri giorni. A noi – ha aggiunto il primo cittadino – resta l’immagine di un politico
di razza mosso da una grande passione e che fino all’ultimo, pur restando defilato, ha dato un contributo di
idee. La lucidità nell’analisi e
la capacità di non andare mai fuori registro – ha concluso Italia – gli hanno fatto guadagnare il rispetto di tutti, anche degli
avversari che non l’hanno mai pensata come lui».