Due pezzi da novanta della politica aretusea - l'assessore Foti e l'ex capo di gabinetto del sindaco, Cafeo - sono indagati. Si aggiungono a tre consiglieri comunali. In ballo sempre servizi pubblici, secondo la Procura, affidati in maniera illecita. Determinanti le denunce di Simona Princiotta, consigliera Pd
Siracusa: da consiglio a giunta, indagini su Comune «C’è chi non capisce il confine tra legalità e reato»
Per 12 anni l’affidamento degli asili nido a Siracusa è stato gestito senza alcuna gara d’appalto. Poi, la scorsa estate, l’amministrazione guidata dal sindaco Giancarlo Garozzo ha pubblicato il primo bando di gara. Quattro lotti, da due asili ciascuno. Un servizio che non conosce pace: da una parte si indaga sulla gestione degli anni passati, dall’altra oggi sono scattati due avvisi di garanzia proprio per la gara pubblica che, anziché risolvere il problema della trasparenza, lo avrebbe acuito. E nella rete dei carabinieri sono finiti due nomi pesanti: l’attuale assessore ai Lavori pubblici, Alfredo Foti, e Giovanni Cafeo, ex capo di gabinetto del sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo, e attualmente componente della segreteria regionale del Pd. Due pezzi da novanta della politica siracusana – accusati di turbativa d’asta – che si aggiungo ai tre consiglieri – Giuseppe Assenza e Roberto Di Mauro, di Forza Italia, e Alberto Palestro, di Sicilia democratica – che hanno ricevuto nei mesi scorsi avvisi di garanzia per l’assegnazione non solo della gestione degli asili nido, ma anche di altri servizi pubblici.
«Ma questa è solo la punta dell’iceberg, sono coinvolti una trentina tra funzionari del Comune, consiglieri e assessori». Simona Princiotta ormai, a ogni novità giudiziaria che scuote il municipio siracusano, vaticina nuovi sviluppi. Lei è consigliera comunale del Pd e, da quando è stata eletta, si è messa in testa di «sfasciare un sistema dove era diventato normale spartirsi fette di affari, dove i consiglieri tra loro parlano serenamente di queste cose perché non si rendono conto dove finisce la legalità e inizia il reato». Princiotta avrebbe registrato alcune di queste confidenze, che sarebbero risultate determinanti per le indagini. «Avevo necessità di provare quello che dicevo, anche perché in tanti mi hanno denunciato per calunnia – prosegue -. Dopo aver chiesto chiarezza sull’assegnazione del servizio senza gara pubblica, la scorsa estate ho continuato a denunciare la mancanza di trasparenza nel bando. Ai fini dell’aggiudicazione alcuni consiglieri mi hanno parlato di riunioni parallele dirette da Cafeo e Foti».
La consigliera del Pd denuncia che del nuovo asilo da 24 posti, realizzato con fondi europei Pac, non ci fosse affatto bisogno, considerato che da anni rimanevano moltissimi posti vuoti nelle strutture già esistenti. Nel 2014-2015 su 408 posti disponibili, quelli rimasti vacanti sono stati 54; per l’anno in corso, 2015-2016, con l’apertura del nuovo nido, il numero è salito a 156. Colpa anche delle alte tariffe. «Se ci sono 170 posti vuoti circa – attaccava Princiotta in aula lo scorso aprile – come mai e sulla base di quale criterio di economicità pubblica il dirigente ha dichiarato il 37 per cento di lista d’attesa». Quesito su cui gli inquirenti stanno cercando di fare chiarezza.
Uno dei quattro lotti previsti dal bando di gara, proprio quello che include il nuovo asilo più una delle sette vecchie strutture, è stato vinto dal consorzio di cooperative Sol.co. Gli inquirenti ipotizzano che l’aggiudicazione sia illecita e favorita da Cafeo, che avrebbe ricevuto in cambio denaro e assunzioni. Per questo è indagato anche per traffico di influenze illecite. Proprio su Cafeo oggi è intervenuto il presidente Rosario Crocetta, sostenendo di essersi opposto per due volte a un suo ingresso nella giunta regionale, chiesto prima da Davide Faraone e poi dal sindaco Giancarlo Garozzo.
Ma anche sugli altri tre lotti del bando di gara la magistratura starebbe effettuando ulteriori approfondimenti. Intanto l’assessora comunale ai Servizi sociali, Rosalba Scorpo, difende quel bando di gara. «Mi sono insediata quando la commissione aveva già scelto il vincitore – spiega a MeridioNews -. Inoltre è vero che il rup coincideva con il mio dirigente, ma la commissione era all’ufficio gare e contratti, non alle politiche sociali. Per quanto mi riguarda non ho notato nulla di strano, abbiamo incrementato il servizio per garantirlo anche alle aree periferiche, l’asilo ha infatti aperto a Cassibile». Sul timore che lei stessa possa finire al centro di indagini, Scorpo ribatte: «Non credo, sono sicura che le persone indagate potranno dimostrare di essere estranei ai fatti contestati». Sono ancora molti i filoni di indagine aperti su servizi comunali: dal telesoccorso agli impianti sportivi, fino al campo estivo per bambini affidato all’associazione Zuimana. Gli investigatori hanno requisito documenti, mentre altri tre consiglieri risultato indagati.
Su Princiotta pende una richiesta di espulsione dal gruppo Pd, avanzata da dieci consiglieri comunali dem. In più la sua richiesta di istituire una commissione d’indagine sul caso asili nido è stata bocciata grazie al voto contrario degli stessi colleghi. Nonostante tutto Princiotta continua a rimanere nel partito di Renzi. «Resto perché il Pd non è fatto solo da gentaglia, c’è anche gente per bene».