Siracusa, a bruciare anziano sarebbero stati dei 20enni Ipotesi di azione per vendetta dopo reazione dell’uomo

Il cerchio si stringe intorno ai responsabili del tentato omicidio del signor Giuseppe Scarso, l’80enne siracusano che, otto giorni fa, è stato aggredito e bruciato all’interno della sua abitazione. E mentre l’anziano si trova sempre ricoverato in gravissime condizioni nel reparto di rianimazione dell’ospedale Cannizzaro di Catania, la procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta per tentato omicidio.

Don Pippo, così lo chiamavano amici e vicini di casa, da mesi era diventato il bersaglio di alcuni ragazzini fra i 12 e i 16 anni che si accanivano, deridendolo e arrivando addirittura a lanciare pietre contro lui e la sua abitazione. Ad aggredire l’anziano, la sera di sabato 1 ottobre, sarebbero stati però giovani più grandi dai 20 ai 25 anni.

È quanto risulterebbe dalle immagini registrate da alcune telecamere di sorveglianza del quartiere Grotta Santa, in cui abita anche il signor Scarso. Dal momento in cui l’anziano è riuscito a uscire fuori dalla propria abitazione, dopo essere stato maltrattato e dato alle fiamme, per allertare i vicini di casa che hanno poi chiamato le forze dell’ordine, gli investigatori stanno lavorando, battendo tutte le piste possibili sotto il coordinamento della Procura.

Una delle ipotesi al vaglio, adesso, è che questi ventenni abbiano agito per vendetta, chiamati a intervenire dai ragazzini più giovani, forse loro parenti o amici, che da mesi avevano preso di mira il signor Scarso. L’anziano, infatti, negli ultimi tempi, portava sempre con sé un bastone che usava sia per appoggiarvisi per camminare ma anche per tentare di difendersi dalla continue aggressioni, con lancio di pietre, da parte di questi ragazzini.


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