La società partecipata dell'acqua ha deciso di affidarsi all'anziano professionista per questioni di natura fiscale connesse al bilancio d'esercizio chiuso nel 2019. Nel 2016 era finito in carcere nell'inchiesta Tax free mentre a luglio 2017 è stato rinviato a giudizio
Sidra si affida allo storico commercialista di Virlinzi Incarico per l’80enne sotto processo per corruzione
Nel dorato mondo delle consulenze Sidra continua senza sosta nello spartito degli ultimi mesi. Adesso a lavoro per la partecipata dell’acqua del Comune di Catania entra anche l’80enne Giovanni La Rocca, storico commercialista dell’imprenditore Giuseppe Virlinzi, fratello del cavaliere del lavoro Ennio. L’incarico è stato sottoscritto il 20 maggio scorso dal presidente Fabio Fatuzzo, ex parlamentare di Alleanza nazionale con trascorsi da assessore del sindaco Umberto Scapagnini. La Rocca ha avuto affidata una consulenza «fiscale e contabile per tutte le problematiche connesse alla redazione del progetto di bilancio d’esercizio chiuso al 2019», si legge nei documenti ufficiali.
Il commercialista percepirà un compenso di seimila euro per un periodo «connesso alla redazione, presentazione e approvazione del bilancio». Laureato in economia e commercio nel lontano 1963 e abilitato all’esercizio della professione tre anni dopo, La Rocca attualmente si trova sotto processo dopo essere finito indagato e, a febbraio 2016, sottoposto alla misura cautelare degli arresti in carcere per due settimane, nell’ambito dell’inchiesta Tax free. La stessa che ha fatto finire nei guai l’imprenditore Virlinzi e l’ex giudice tributario Francesco Impallomeni, quest’ultimo accusato di corruzione perché, secondo l’accusa, avrebbe emesso sentenze favorevoli a Virlinzi in cambio di automobili, concesse gratuitamente, dalla concessionaria Virauto.
Il commercialista nominato consulente di Sidra, stando all’indagine, avrebbe svolto il ruolo di intermediario per conto della Virauto nei confronti del giudice oltre ad averne difeso gli interessi in alcuni giudizi che, secondo gli investigatori della guardia di finanza, sarebbero stati pilotati. Dopo il controllo dei finanzieri a una macchina utilizzata da Impallomeni, La Rocca insieme a quest’ultimo, «consapevoli di essere intercettati», si legge nelle carte dell’inchiesta, avrebbero cercato di fare emergere una ricostruzione dei fatti «che avrebbe probabilmente messo in seria difficoltà gli organi requirenti». «Lui faceva il babbo – diceva Impallomeni alla moglie, riferendosi al commercialista, mentre era intercettato – diceva “io non capisco“, lo faceva apposta».
La questione consulenze in Sidra, spesso conferite a esponenti del centrodestra in quota Fratelli d’Italia, era finita sul tavolo delle opposizioni. Ma la proposta di fare insediare una commissione d’inchiesta non ha avuto seguito. Il consiglio d’amministrazione della società partecipata, in cui siedono Dario Moscato – leader giovanile del gruppo del partito di Giorgia Meloni e del sindaco di Catania Salvo Pogliese – e Marco Navarria, candidato alle comunali con la lista di Forza Italia, oltre a La Rocca ha deciso di conferire una consulenza come responsabile della protezione dei dati al commercialista Massimiliano Maugeri, costo 500 euro al mese fino ad aprile 2021.