I sindacati hanno stilato un documento in cui denunciano tutte le criticità relative alla sicurezza del palazzo di Giustizia di Palermo: «Manca un sistema di allarme e di evacuazione e incredibilmente le uscite di sicurezza risultano bloccate - dicono -. All'ingresso e nei corridoi dei vari piani, dove si affollano ogni giorno molte persone, non c'è alcun impianto di videosorveglianza, né sorveglianza da parte delle forze di sicurezza»
Sicurezza al tribunale di Palermo I sindacati: «Troppi i punti deboli»
«Al palazzo di Giustizia di Palermo manca un sistema di allarme e di evacuazione e incredibilmente le uscite di sicurezza risultano bloccate. All’ingresso e nei corridoi dei vari piani, dove si affollano ogni giorno molte persone, non c’è alcun impianto di videosorveglianza, né sorveglianza da parte delle forze di sicurezza». Lo dicono Anna Maria Tirreno, per la Fp Cgil, Nino Leti, Cisl Fp e Alfonso Farruggia, Uil Pa, che hanno stilato un documento con i “punti deboli” della sicurezza segnalati dai dipendenti del palazzo di Giustizia. «Alla sezione penale, non c’è una cella per i detenuti a qualunque titolo – dicono – Questi vengono sorvegliati soltanto dagli agenti della polizia penitenziaria che li scortano. Inoltre c’è un solo carabiniere di servizio per due aule di udienza. Anche in questi uffici non è installato nessun impianto di videosorveglianza». «Infine suscita qualche perplessità la completa assenza di controlli di sicurezza nella gestione privata del parcheggio sotterraneo antistante il palazzo di Giustizia. E non si sono mai fatti controlli sugli effetti per la salute dei lavoratori dell’esposizione alle radiazioni non ionizzanti dei metal detector. Infatti, allo stato, non esistono certezze sulla assenza di nocività di un’esposizione quotidiana e ripetuta a tali radiazioni. Abbiamo chiesto comunque dei controlli medici anche per esaminare l’incidenza di diversi casi di tumore».
Al posto del metal detector, al quale non sfuggono nemmeno i panini e il cibo che i dipendenti portano per l’ora del pranzo, si chiede per personale, magistrati e avvocati di poter adoperare tornelli con uso del badge. «Chiediamo che il metal detector sia riservato solo al pubblico – concludono – e naturalmente per tutti i materiali introdotti da chiunque».