Sicilia, il Governo gira a vuoto con la ‘regia’ doppia di Montante e dei renziani

SI PROFILA UN’ALTRA SETTIMANA A VUOTO. CROCETTA, LUMIA E CONFINDUSTRIA SICILIA HANNO SFIDATO LA POLITICA SICILIANA: O VI MANGIATE LA NOSTRA MINISTRA O VI BUTTATE DALLA FINESTRA…

Da un mese e mezzo la politica siciliana gira a vuoto. Il Governo regionale di Rosario Crocetta è un totale disastro. Fa solo annunci e non governa. Il chiarimento politico tra il Megafono (la formazione politica del presidente della Regione, del senatore Giuseppe Lumia e della ‘triade’ di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, Ivan Lo Bello e Giuseppe Catanzaro) e il PD non c’è.

Nel PD siciliano, a quanto sembra – come il nostro giornale scrive da un paio di settimane – solo i renziani, supponiamo per un ‘nobile’ motivo legato a possibili poltrone, dialogano con il Governo e forniscono la copertura politica a Crocetta e compagni. Per il resto, la chiusura è totale.

La polemica tra Megafono e PD paralizza l’Assemblea regionale siciliana. Dove la manovra di assestamento di Bilancio non fa passi avanti. E dove non si hanno più notizie di Bilancio e Finanziaria.

Le poche attività svolte dal Governo Crocetta sono gli annunci – sempre tanti, tutti gratis – e le clientele, altrettanto numerose. Mentre l’amministrazione ordinaria procede in un quadro di illegalità amministrativa legata all’esigenza di Crocetta, di Lumia e della ‘triade’ di Confindustria Sicilia di mantenere nei posti di comando i propri sodali, a prescindere da quanto previsto dalle leggi. 

Non manca la demagogia. Come quella che va in scena, stamattina, nelle parole del ministro della Funzione pubblica, Giampiero D’Alia, che, sul Giornale di Sicilia on line, torna sull’annosa questione dei precari. Il ministro annuncia-promette la stabilizzazione di circa 20 mila precari. Ma si guarda bene da dire chi ci metterà i soldi per pagarli. Lo Stato? La Regione? Non si capisce. L’importante è annunciare.

Si continua a fare finta di non sapere che tantissimi Comuni siciliani, dai più grandi ai più piccoli, sono al dissesto finanziario non dichiarato. E che non solo non hanno più i soldi per pagare i precari, ma non hanno nemmeno i soldi per pagare il personale regolarmente assunto.

Sullo sfondo, c’è un accordo tra Regione e Anci Sicilia, siglato qualche settimana fa, che prevede l’erogazione ai Comuni di 119 milioni di euro. Ci sono questi soldi? Non si capisce nemmeno questo.

L’unica cosa certa è che 25 milioni per i Comuni sono stati inseriti nel disegno di legge sulle Variazioni di Bilancio. Ma a Sala d’Ercole, senza una maggioranza, chi dovrebbe approvare questo disegno di legge?

Ieri, si LiveSicilia, quello che, in fondo, è il vero ‘Comandante in capo’ del Governo Crocetta, Antonello Montante, con toni da sfida, ha lanciato un messaggio preciso alla politica siciliana: o vi mangiate questa ministra o vi buttate dalla finestra. Della serie: il Governo è questo, se a Sala d’Ercole non piace si può anche tornare al voto.

Il presidente di Confindustria, che invece di fare l’industriale fa il leader politico, sa benissimo che dopo meno di un anno 46 parlamentari dell’Ars pronti a dimettersi per mandare a casa Crocetta e la sua inutile Giunta non si troveranno mai. E allora? La traduzione del messaggio è la seguente: la nostra linea politica non cambia, la politica siciliana si adegui. Il PD è avvertito.

Tanto più – cosa che abbiamo già detto – che il Governo Crocetta, adesso, ha anche la copertura politica di Matteo Renzi, l’uomo politico scelto dalla destra economica italiana per governare l’Italia. E, si sa, in Sicilia affari e destra (e qualche altra ‘associazione’…) vanno d’amore e d’accordo (1994 docet…).

Insomma, Montante, espressione dei poteri forti, ha posizionato il Governo regionale lungo l’asse Letta-Alfano-Saccomanni-Banca d’Italia (non a caso il Pdl siciliano di scuola alfaniana è già da un pezzo nella maggioranza di Crocetta ed è ben rappresentato nella stessa Giunta).

Il PD siciliano si dovrà adeguare. Perché con l’appoggio di Renzi a quest’operazione siciliana tanto per cambiare gattopardesca e trasformista qualche assessorato, al limite, Montante potrà cederlo ai renziani. Le altre aree del PD siciliano, come si dice dalle nostre parti, si potranno ‘stuiari ‘u musso’.

La presenza ‘pesante’ di Montante in questo difficile passaggio politico ha, con molta probabilità, ‘congelato’ le dimissioni degli assessori Luca Bianchi e Nino Bartolotta. Il problema, per questi due signori, è che ritirare le dimissioni dopo averle annunciate – e soprattutto dopo averle motivate nel nome della ricerca dell’unità del PD – non sarà facile. C’è il rischio che perdano la faccia. Ma ormai, in questo clima, una poltrona, anzi due poltrone di governo si possono anche barattare con le facce…Tra l’altro, Bianchi e Bartolotta hanno già ampiamente dimostrato di avere le facce di bronzo. Quindi…

Restano sul tappeto i problemi reali della Sicilia. Ma di questi problemi a Crocetta, a Lumia e a Montante non gliene frega nulla. Loro perseguono i propri interessi personali.

L’unica cosa che temono sono le ondate di scioperi. Ed è per questo che hanno riallacciato i rapporti con Cgil, Cisl e Uil, che si sono assunti una responsabilità gravissima, visto che, da un mese e mezzo, si rifiutano di fare l’unica cosa che dovrebbero invece fare: portare la Sicilia in piazza per costringere il Governo regionale a fare qualcosa di concreto.

 

 


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